In cammino con... Pasquale Dente

Prima di iniziare questa intervista, ritengo doveroso ringraziare l'autore (Pasquale Dente, @dietro_la_maschera_libro su Instagram) sia per la copia digitale del suo romanzo (di cui potete trovare la recensione qua sul blog, Dietro la maschera) sia per avermi concesso questa camminata con lui. Inoltre voglio aggiungere una cosa ancora: Il ricavato delle vendite del libro va alla sobel house hospice, che fornisce cure palliative specialistiche ai pazienti e alle loro famiglie a casa, negli ospedali di Oxford e nel loro hospice appositamente costruito nel sito del Churchill Hospital, per cui oltre ad avere un bel romanzo si farà anche una buona azione, che male sicuramente non fa.  Ed ora, cominciamo a passeggiare con lui, buona lettura!


1) Quando hai deciso di iniziare a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Ho cominciato a scrivere il libro durante la prima ondata di Covid, nell'Aprile-Maggio del 2020, quando a causa di un incidente mi sono fratturato il metacarpo della mano destra e sono rimasto a casa per 23 giorni. L'idea, mi era venuta durante il primo turno in area Covid, mi sono trovato come Lucia in una situazione surreale, avevo voglia di raccontare, e far sapere ai miei amici e parenti cosa stesse succedendo, ma poi con la frattura del metacarpo, essendo rintanato a casa, il libro ha avuto origine.
 
2) Hai abitudini durante la stesura dei tuoi libri: orario, musica, luogo?

Quando scrivo non ho nessun tipo di abitudine, o meglio ne ho alcune, ma non cercate, le adotto normalmente, sono nottambulo, dormo poco la notte, quindi mi piace scrivere da solo, in silenzio, mentre gli altri dormono.

3) Scrivendo hai seguito una scaletta o hai scritto la storia di getto?

Dietro la maschera è stato il primo libro che ho scritto, avevo un'idea di cosa avrei dovuto scrivere, ma i personaggi hanno preso vita, ed ogni tanto, hanno fatto quello che volevano ( ride..)

4) Cosa hai provato una volta terminato il romanzo?

Io sono una persona molto critica verso me stesso, quindi non sono mai pienamente soddisfatto dei risultati che raggiungo, ma ammetto che quando ho avuto la prima copia nelle mie mani, ero soddisfatto, questo purtroppo mi è successo solo con la prima copia di Dietro la maschera, non con Abbiamo perso tutti, ne con Behind the mask.

5) Qual è stato il primo libro che hai letto? 

I primi libri letti, li leggevo contro voglia, la mia prof di Italiano alle medie ci costringeva a leggere libri per ragazzi che essa stessa ci prestava e che facevano parte della libreria del figlio, odiavo quei libri.
Il primo libro che ho letto, da solo, è stato " Mucchio d'ossa" di Stephen King, lo comprai perché il giornalaio dove io vivevo stava ristrutturando il locale e mise scatoloni fuori in cui vendeva oggetti a poco prezzo, lo pagai 2000 lire ( immagina quanti anni fa) e da li non mi sono più fermato.
 
6) Se dovessi associare una canzone al tuo libro, quale sarebbe? 

Non vi è una canzone che rispecchia il mio libro, ne Lucia, ne il periodo che ho vissuto, ma se oggi mi siedo e ripenso a quei momenti, se nella mia mente rivivo la vestizione con I PPE, e mi vedo dinanzi alle porte della terapia intensiva che si aprono, non posso che sentire in sottofondo le note di "Come sei veramente" di Giovanni Allevi 

7) Come ho detto nella recensione, il romanzo é sicuramente qualcosa che tocca ognuno di noi. Durante la stesura del romanzo, hai avuto dei blocchi emotivi durante i quali non riuscivi ad andare avanti con il romanzo?

Non ci sono stati blocchi emotivi, quello che racconto, quello che Lucia vede e fa, l'ho fatto io in prima persona, quindi al momento della stesura non ho avuto nessuna emozione, cosa che sicuramente sarà diversa quando lo rileggerò tra qualche anno.

8) Lucia, la protagonista, è un personaggio di fantasia. Quanto di te vi é in lei, sia a livello professionale che emotivo?

Io e Lucia abbiamo in comune la professione e la città di Nascita, per il resto ho costruito un personaggio che è totalmente lontano da me, lei è una bella ragazza, con i capelli lunghi, biondi ed è super corteggiata, io invece..... sono un po' diverso.

9) Hai piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il tuo libro?

Chiedo a coloro che non hanno letto il libro di leggerlo, e capire cosa si è provato a vivere e lavorare dietro la maschera, il mio intento è quello di lanciare questo messaggio.
Le royalties delle vendite vanno in beneficenza alla Sobel House Hospice, un Hospice che accoglie i malati terminali e li accompagna nelle ultime fasi della loro vita, i prezzi sono davvero bassi, un modo in più per invogliare i lettori a leggerlo, è inoltre gratis per Kindle Unlimited e bonus cultura. Per coloro che invece hanno letto Dietro la maschera, vi invito a leggere lo spin off dello stesso, " Abbiamo perso tutti" in cui i protagonisti sono i genitori di Lucia.
Ritornando alla divulgazione del mio libro, se qualche associazione di beneficenza, persona fisica etc.. è interessata ad aiutarmi a far conoscere la storia di Lucia, mi contatti, il mio onorario è pari allo zero ( rido ancora ) 
Seguitemi sulla mia pagina Instagram Dietro_la_maschera_libro ogni giorno posto foto di colleghi con maschera e senza.
Un saluto e a Presto

Dietro la maschera - Pasquale Dente

Titolo: Dietro la maschera

Autore: Pasquale Dente

Anno di pubblicazione: 2020

Casa editrice: Autopubblicazione

Traduttore: ---

Genere: narrativa contemporanea


La storia vede come protagonista Lucia, che funge anche da narratore nel libro, un'infermiera napoletana che lavora in un reparto di terapia intensiva a Bergamo. Insieme a lei e ad altri medici e infermieri, si rivivono i primi momenti e i primi mesi di diffusione e lotta contro il Covid19, dall'iniziale sottovalutazione all'inferno vero e proprio una volta scoppiata la pandemia. 

Il libro sicuramente non può lasciare indifferente il lettore che vi si approccia perché tutti, chi più chi meno, ha subito gli effetti di questa pandemia e delle restrizioni prese dai vari governi del mondo. Ammetto che molte scene, che portano il lettore direttamente nel epicentro dei reparti Covid, dove vita e morte erano quotidianamente fianco a fianco, le ho lette con un costante peso sul cuore e con le lacrime agli occhi. Mi ha fatto un certo effetto essere quasi fisicamente lì, a fianco di medici e infermieri nella loro lotta quasi a mani nude e senza sapere come combattere un nemico invisibile e di cui nulla si sapeva. Ho molto apprezzato anche come è stato descritto e sviluppato il lato emotivo e psicologico della protagonista lungo tutto il romanzo.

In conclusione, credo si sia capito che senza dubbio consiglio questo romanzo, anche per comprendere cosa hanno dovuto patire coloro che ad inizio pandemia venivano chiamati eroi e che poi sono stati dimenticati una volta che il peggio stava passando.

Citazione preferita:

Abbiamo venti letti, tutti ammassati. I pazienti se vogliono possono toccarsi o comunque tenersi la mano: non c'è privacy, maschi e femmine sono mischiati, le tende sono tutte aperte, nel caso in cui si chiudano, non riescono a garantire la privacy per ogni singolo paziente. I pazienti indossano solo il camice fornito da noi, nessun lenzuolo a coprirli, non ce ne sono abbastanza da poter utilizzare per coprire i materassi e loro stessi. [...] Un immenso senso di caos e disorganizzazione é presente: tubi sul pavimento, fili volanti inseriti in prolunghe, venute fuori da chissà dove.

Voto finale: ⭐⭐⭐⭐⭐

In Cammino con... Manuela Vinario