Un'altra vita - Lidia Laudani

 



Titolo: Un'altra vita

Autore: Lidia Laudani

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: Autopubblicazione

Traduttore: ----

Genere: Narrativa contemporanea

Numero di pagine: 406


La protagonista di questo romanzo è Beatrice Pascal, una ragazza che lavora in radio e scrive articoli per una rivista, che però ha un passato difficile e pesante: infatti lei e la madre sono state vittime di un uomo violento che, a causa dei suoi vizi e della sua mancanza di scrupoli, ha distrutto la loro famiglia. Dulcis in fondo, dopo un ricatto ad un politico, che a causa sua ha deciso di suicidarsi, il padre viene condannato per diversi crimini che lo portano in carcere, lasciando la famiglia in una situazione finanziaria disastrosa. Così Beatrice e la madre passano gli anni seguenti fra lavori precari, soventi sfratti e una vita senza punti fermi. 

Diventata adulta, Beatrice cade nella stessa trappola della madre: una relazione tossica con un ragazzo, di nome Stefano, che la intrappolerà in un amore malato che causerà ulteriore sofferenza alla nostra protagonista che, una volta liberatasi di lui verrà però continuamente seguita e minacciata dal suo ex.

In questa situazione, però, uno spiraglio di luce da una ventata di gioia a Beatrice: dopo tanti sacrifici, riesce ad intervistare il noto cantante Tommaso Barisi, detto Tommy. Ma il destino vuole che le loro strade si incrocino nuovamente: Beatrice, ingaggiata per un ruolo in un film, incontrerà nuovamente il noto cantante con il quale però vi saranno altre cose oltre le parole, cose che però verranno filmate e pubblicate sui giornali, portando un nuovo terremoto nella vita della ragazza, a cui si aggiungeranno altre sofferenze ma anche delle bellissime gioie. Curiosi di sapere come si evolverà la storia? Beh, per saperlo dovete leggere il libro!

Nel libro, che ho decisamente apprezzato, vengono trattati moltissimi temi, anche molto delicati: primo fra tutti quello delle relazioni tossiche (prima della madre e poi della figlia) con purtroppo tutto ciò che ne consegue nella vita delle donne che le subiscono. Viene anche toccato il tema del giornalismo, in particolare quello scandalistico, che non si fa scrupoli a danneggiare e distruggere le vite di coloro che ne sono vittima e dei loro cari. Ho molto apprezzato il personaggio di Rossella, un'infermiera che la protagonista conoscerà (non vi dico il motivo, lo scoprirete nel corso del romanzo) che incarna quello che tutti i medici e gli infermieri dovrebbero essere: persone che fanno il loro lavoro per passione e amore e non solo per lo stipendio.


Citazione preferita:

Ci sono parole che ti salvano la vita e altre che ti uccidono lentamente. Solo li, ti frullano per la testa, sono sempre quelle brutte che ti tornano alla mente in continuazione, sono come un tarlo, ogni giorno bucano i tuoi pensieri, un pochino di più, ogni giorno ti espongono a dubbi e perplessità

Le parole, diceva Bauman, sono la chiave di tutto. Possono renderti felice se sai come usarle, ma esistono dei casi in cui le afferri dalla parte della lama e così ti ferisci, perchè certe frasi sono taglienti.

E per questo motivo che sono affascinata da chi sceglie certe espressioni con cura.


Voto finale:

⭐⭐⭐⭐⭐ 

la mano della principessa - Mattia Vanfiori




Titolo: La mano della principessa 

Autore: Mattia Vanfiori 

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: Blueberry Fantasy Edizioni 

Traduttore: ---

Genere:  Horror Fantasy

Numero di pagine: 258


Cosa sareste disposti a fare per la persona che amate? Fino a dove vi spingereste per lei? Questa è una domanda che sicuramente le protagoniste di questo romanzo si sono fatte.

E a proposito di protagoniste, le nostre sono due principesse: Laura, figlia di re Cesare, sovrano inizialmente amato ma che a causa delle sue scelte ha finito con il farsi odiare dai suoi sudditi e dall'aristocrazia. A farne le spese è Laura, che viene mandata in un castello isolato insieme a pochi servitori e una guardia del corpo, che l'ha salvata da un tentato agguato. Ma fra i due sboccierà un amore, che finirà in tragedia, con la principessa che viene uccisa a sangue freddo dal padre e con la guardia del corpo uccisa e fatta a pezzi. Ma per aggiungere danno al danno, una strega ha posto su di essi una maledizione: Laura costretta a vivere come spettro all'interno del castello e il suo amante rimasto vivo, nonostante il suo corpo fatto a pezzi. La seconda è Ginevra, figlia di re Alessandro, il quale da a sua figlia un'ancella (Cassandra) dopo che numerosi servitori sono stati rifutati dalla capricciosa figlia. Ma essa ha alle spalle una storia molto triste che deciderà di condividere con la principessa, con la quale inizierà una relazione proibita visto la loro differenza di classe sociale. Il padre, venuto a conoscenza di essa, cercherà di uccidere la figlia per rimediare allo smacco, ma grazie ad una guardia e a Cassandra riuscirà a fuggire ma il destino ha altro in mente e Ginevra si ritroverà nel castello di Laura. Riusciranno le due ragazze a fuggire dalla furia del re? E cosa accadrà nel castello dove Ginevra è giunta?

Una cosa che ho apprezzato del libro è la storia della principessa Ginevra narrata dai due punti di vista, quello della principessa e quello della sua ancella, permettendo di avere un quadro completo della vicenda. Mi è anche piaciuto come le due storie d'amore proibite sono state strutturate. 

Sicuramente per gli amanti del romance è una manna dal cielo, viste le due storie d'amore entrambe travagliate, ma anche per coloro che apprezzano la magia, i sortilegi e tutto ciò che ruota attorno a queste cose troverà di che soddisfarsi. 

Citazione preferita

Ciò che non doveva accadere, l'amore fra due esseri tanto diversi, proibito e inconcepibile, era divenuto concreto. L'impossibile si era rivelato essere lo scenario quanto mai più verosimile all'umana realtà.
Ludovico era divenuto a tutti gli effetti il suo amante. Per quanto sconveniente e poco gradevole fosse quella situazione, Laura era felice e i sorrisi che rivolgeva al soldato sostituirono presto il broncio, abbattendo l'insofferenza

Voto finale:

⭐⭐⭐⭐

Il mulino di Leibniz - Paolo Mazzarello

 



Titolo: Il mulino di Leibniz

Autore: Paolo Mazzarello

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: Neri Pozza

Traduttore: ---

Genere: narrativa

Numero di pagine: 348



Una ragazza, giunta di fronte ad un mulino a vento, trova un cadavere decapitato, la cui testa si trova a terra. Di chi è questo cadavere? E perché si trova proprio lì?

Il romanzo ruota attorno ad una ricerca effettuata da un accademico, Tomaso Cardani, ovvero «la ricerca di una conciliazione fra la plasticità del cervello e la rigidità degli schemi matematici utilizzati per riprodurne i modelli di funzionamento». E in questa ricerca incrociamo una considerazione, che da il titolo al libro, secondo la quale il cervello altro non è che una macchina (un mulino appunto) i cui ingranaggi non sono in grado di generare pensieri, idee o sensazioni. Ma questa ricerca porterà Tomaso a risvegliare qualcuno (o qualcosa?) che si firma "Anima Mundi" e che lo porterà ad una tragica fine, quella appunto descritta nelle primissime pagine del libro. Ma chi o cosa avrebbe potuto volere la sua morte: un collega? Una associazione? Sarà questo il fil rouge che unirà diverse vite: prima fra tutti quelle di Luigi Evani, un amico di Tomaso esperto di filologia e Gaia Block, collaboratrice americana dello studioso ucciso che cercheranno di arrivare a fondo di questo mistero. Ma durante le loro indagini verranno affiancati da altre persone: Folco Villani, un giovane ragazzo esperto di informatica che verrà chiamato a violare i file di Tomaso, Paul Adinolfi e Mirna Losperti due poliziotti che cercheranno con il loro di team di giungere a capo del mistero e il professor Ferrero, ex insegnante di Mirna Losperti. Riusciranno a smascherare Anima Mundi o continuerà a mietere vittime tranquillamente? Lo potrestre scoprire solo leggendo.

Partiamo da una breve premessa: ho desistito dal capire le varie teorie che nel testo vengono citate e spiegate, in quanto piuttosto complesse e sicuramente non di facile comprensione ad una prima lettura e non si è addetti ai lavori. Ma questo non inficia assolutamente sulla godibilità del testo, che è un ottimo libro a tinte gialle che vi guiderà nella ricerca del o dei colpevoli, tra omicidi, tentati omicidi e amori che nascono. Se devo muovere una critica, forse la storia d'amore che viene creata dallo scrittore nel romanzo poteva essere gestita e strutturata meglio ma nel complesso è un buon romanzo. 

Citazione preferita:

Esiste il libero arbitrio? L'idea che una proprietà simile potesse localizzarsi in qualche luogo del cervello, che dovesse esistere una sua topografia, riempiva Gaia di meraviglia e di attesa per quanto avrebbe potuto scoprire. Soppratutto la entusiasmava la possibilità di verificare l'asserzione secondo cui l'unica cosa che gli esseri umani non possano realmente scegliere è la loro libertà. Ma non avere scelta voleva dire essere obbligati. Era poi proprio vero che solo l'uomo è costretto a essere libero? Può davvero esistere libertà nella costrizione?


Voto Finale: 

⭐⭐⭐⭐

In Cammino con... Lorenzo Zucchi

Ciao lettori e lettrici, oggi la nostra camminata sarà in compagnia di un'autore che ha scelto di dare risalto ai suoi piedi, quindi quale ospite migliore per questa rubrica, no? Come sempre desidero ringraziare l'autore per la sua cortesia e la sua disponibilità a concedermi un'intervista. Se avete piacere di tenere sotto controllo i suoi lavori e le sue uscite, vi invito a seguirlo sul suo profilo social (@lorenzo_zucchi_autore1973 su Instagram). Ed ora, senza indugi, il cominciamo a camminare con Lorenzo Zucchi!

Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?

Devo la mia carriera di autore a mia moglie. Fu lei a insistere, dicendomi di mettere a frutto le mie capacità. Ora sono scrittore, giornalista dilettante e autore di testi e conduzioni radiofoniche. Senza di lei sarei ancora tutto il giorno davanti ai social

Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo,...?

Scrivo sempre solo nella mia casa milanese nel weekend, nel pomeriggio: birra per l’ispirazione e il capitolo vola. La musica in cuffie la tengo sempre, intonata al libro che sto scrivendo

Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?

Essendo il libro una raccolta di racconti, la scaletta è fondamentale così come la scrittura di getto

Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?

Qualche racconto lo riscriverei: ci sta, dopo un po’ di tempo i nostri vecchi libri non ci piacciono più come prima!

Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?

È il secondo libro di una trilogia per cui mi sono sentito di aver fatto un bel passo avanti nel mio sogno letterario

Qual è stato il primo libro che l'ha fatta appassionare alla lettura?

Probabilmente Il signore degli anelli, anche se poi ho cambiato gusto, amando principalmente la narrativa classica da Proust a Dostoevsky, da Steinbeck a Hemingway fino alla Beat generation.

Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?

Per il messaggio fortemente pacifista di fondo del libro, che propugna un mondo senza confini, direi Imagine di John Lennon

Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?

È un libro autobiografico che narra in forma di racconti brevi la mia esperienza di vent’anni di viaggi

Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?

L’aspetto più positivo è che si vede la realtà come un immenso palcoscenico; quello più negativo è che fino a quando non si è finito un libro che si è cominciato, di notte nei sogni i personaggi ci suggeriscono scene e battute

Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?

Sicuramente Madame Hescot, protagonista del racconto Figi, che vive una luna di miele piena di episodi divertenti e sfortunati

Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?

Mi piacerebbe un romanzo con Simenon, che apprezzo per la prolificità, le sue descrizioni ambientali e la capacità di raccontare storie in poche pagine. Proverei anche con la mia follia a dare un tocco diverso al mistero di Carrisi, mio coetaneo.

Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?

 Date una chance alla Trilogia delle Bandiere perché pur essendo testi non semplici restituiscono una serie di immagini incredibili con cui vedrete letteralmente i posti narrati! Ah, e io sono l’autore scalzo: avete visto la mia foto con i piedi nudi? Mi rappresentano


I Grandi miti greci: i supereroi coatti - Marcello Mariano

 



Titolo: I Grandi miti greci: i supereroi coatti

Autore: Marcello Mariano 

Anno di pubblicazione: 2020

Casa editrice: EtroMirroR Ed. Musicali

Traduttore: ---

Genere: narrativa

Numero di pagine: 158




Quanti di voi, a scuola, hanno studiato uno o più miti greci o romani? E quanti di voi li hanno trovati magari noiosi o poco interessanti? Beh, con questo libro li rivaluterete sicuramente!

Questo libro è una raccolta di molti e diversi miti greci, ognuno dei quali si focalizza su una divinità o personaggio mitologico, raccontati però con leggerezza e con ironia, rendendo la lettura di questi miti molto più interessante e meno tediosa. Ovviamente è un libro non adatto allo studio serio dei miti greci ma sicuramente può essere utile per avvicinare (o riavvicinare) i lettori a questo tipo di argomenti che spesso e volentieri le scuole rendono pesanti. La lettura del libro procede a suon di risate, con i vari personaggi presentati in chiave moderna, con l'inserimento di divertenti aneddoti (dei e dee che postano foto e video su instagram («Andromeda, che nel mentre stava a dormì, si trova incatenata a sti Pizzomunni per colpa della mamma Thot AW, che intanto la guardava e faceva i selfie per instagram da vera influencer»), che hanno gruppi su whattsapp («Psiche, che messaggia con le sorelle su whatsapp»), ...) e situazioni rivisitate che rendono più vicine a noi queste figure mitologiche. Il libro è scritto in romanaccio, per rendere ancora più esilarante il tutto

Ammetto che, molti di questi miti, me li sono andati a leggere nella versione canonica per trovare le varie differenze, anche se ormai non potevo non vederli nella versione rivisitata. Questo è un libro che consiglio a tutti, grandi o piccoli, e perchè no anche come lettura estiva per i ragazzi che troveranno in queste pagine qualche ora di spensieratezza e di allegria.

Citazione preferita:

La cultura greca era na cifra maschilista ( ma non roba di oggi tipo le paginette Facebook dove si litiga per i peli delle ascelle colorati che schifo), e quindi le amazzoni erano nemiche dei greci, e boh forse erano vegane, ballavano la macarena, facevano le runner durante la pandemia del Coronovirus e usavano tik tok


Voto finale:

⭐⭐⭐⭐⭐ 


Kaeru - Matteo Lorenzi

 


Titolo: Kaeru


Autore: Matteo Lorenzi


Anno di pubblicazione: 2021


Casa editrice: Publistampa


Traduttore: ---


Genere: Narrativa


Numero di pagine: 252



Come vi comportereste se, di punto in bianco, vi trovaste nella vita di un'altra persona ma avendo nello stesso tempo i ricordi di quella persona e della vostra vita fino a quel punto? Questo è quello che sembra accadere al nostro protagonista Marcello.


Marcello Spatonzi, il nostro protagonista, è un ragazzo molto chiuso e introverso i cui genitori hanno (o meglio avevano, visto che sono morti in un incidente stradale nel 1998) una ditta di antifurti, una ditta che era riuscita negli anni d'oro a battere la concorrenza con la capacità del suo titolare di prevedere le tendenze. I genitori, dopo aver cercato di inserirlo nell'azienda di famiglia, riuscirono a farlo assumere in una ditta di consegne ed è in un normale giorno lavorativo che accade l'incredibile: tornando a casa, trova la sua abitazione completamente diversa e rimodernata e il dubbio si insinua in lui, venendogli il dubbio che quella non sia casa sua ma sia il telecomando del cancello sia la chiave di casa sono quelle giuste. Entrando in casa viene accolto da una stupenda donna che lo chiama Denny e dice di essere sua moglie. Ma chi è Denny?

Troviamo Denny, Denny di Venuto, tenuto ostaggio in una soffitta di una qualche casa abbandonata legato ad una sedia con tre uomini che, apparentemente, sembrano appartenere a qualche sorta di ambiente malavitoso che hanno intenzione di ucciderlo per qualcosa che ha commesso ma di cui lui non ricorda nulla. Ma all'improvviso due colpi di pistola fendono l'aria, uccidendo le due persone che stavano di fronte a Denny, la stessa fine che toccherà all'uomo alle sue spalle. Denny pare salvo, ma lo è realmente?


Questo libro è sicuramente molto coinvolgente in quanto il lettore è portato a domandarsi cosa stia succedendo e come ciò sia possibile, inizialmente senza riuscire a darsi una risposta convincente ma con il proseguo del romanzo tutto diventerà chiaro. Molti sono i colpi di scena del libro, che mi hanno fatto esclamare più di una volta "non può essere" e che porteranno il lettore ad un picco finale, che però porterà con se molta tristezza al lettore e un profondo significato. Unico punto negativo, per me, è che il segreto viene palesato forse troppo presto nel libro togliendo un po' il gusto dello scoprire cosa ci sta dietro ma i colpi di scena di cui ho parlato prima leniranno in buona parte quel rammarico


E' un libro brioso, che non annoierà i lettori e che sicuramente interesserà coloro che amano i misteri. Se volete un libro non troppo pesante ma che vi tenga comunque viva l'attenzione e la voglia di leggere, sicuramente questo è il libro per voi!


Citazione preferita:


Imparare a cambiare prospettiva è essenziale, per valutare il problema o, in genere, una situazione, in tutte le sue sfaccettature [...] Ciò significa, soprattutto, tenere in giusta considerazione il nostro punto di vista, ma anche quello degli altri.


Voto finale:

⭐⭐⭐⭐✨

In cammino con... Isa J. Vinci


Ciao lettori e lettrici, oggi la nostra camminata sarà allietata di un'autrice del cui libro ho fatto la
recensione qualche mese fa ( la trovate a questo link Keyras ). Come sempre desidero ringraziare l'autrice per la sua cortesia e la sua disponibilità a concedermi un'intervista. Se avete piacere di tenere sotto controllo i suoi lavori e le sue uscite, vi invito a seguirla sul suo profilo social (@isaj.vinci su Instagram). Ed ora, senza indugi, il cominciamo a camminare con Isa J. Vinci!

Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?

In generale, ho iniziato a scrivere verso i nove anni dopo aver letto "Cime Tempestose", il mio primo romanzo "da adulti". Ero troppo piccola per capire la storia di ossessione amorosa che narrava, ne colsi soprattutto l'aspetto sovrannaturale, l'aria di mistero e tormento, mi innamorai delle brughiere senza averne mai vista una: mi affascinò. Fu allora che capii che la Narrativa, quella con la N maiuscola, era ben altro. Emily mi perdonerà, ma è tutta colpa sua se ho iniziato a mettere insieme trame improbabili e infantili e, in seguito, mi sono "consacrata" alla letteratura anglosassone. Da allora non ho, però, mai pensato di pubblicare fino a tre anni fa, tre anni fa quando, dopo un lutto che mi aveva quasi distrutta, un sogno o il mio inconscio o l'istinto di sopravvivenza, che ne so, mi ha "resuscitata". Quel giorno accesi il computer e aprii un file Word. Da allora non ho più smesso. 

Per quel che riguarda i racconti, non ho fatto altro che seguire le orme delle mie ave che erano grandi narratrici di novelle. Raccontavo storie agli amici a dieci anni e ho continuato finché, cambiate le circostanze, ho deciso di metterli per scritto per poterli raccontare a chiunque avesse voglia di leggerseli.

Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo,...?

Il mio primo romanzo l'ho scritto seduta a una scrivania ricavata dai cavalletti per muratori, di fronte avevo un piazzale con sei o sette pini e una panchina. Non ho un luogo preferito. Ho scritto in aereo, in qualche bar, su terrazze o gradini. Quanto all'orario, mi sveglio molto presto al mattino e le prime ore del giorno, diciamo dalle cinque fino a mezzogiorno, sono quelle che preferisco. La musica è una costante. Ho una conoscenza molto vasta in questo campo e, giuro, non lo faccio per vantarmi, in famiglia ho avuto compositori, concertisti oltre ad altri personaggi che meriterebbero un racconto a parte (chissà, magari un giorno lo scriverò), sono venuta al mondo tra le note, quindi non potrei farne a meno. Ho fatto qualche esperimento pubblicando racconti con il brano di riferimento. Ho scoperto che molto di rado la melodia che mi ha accompagnata nella scrittura corrisponde a ciò che percepisce il lettore, quindi non lo farò più. Credo che sia un po' come voler imporre al pubblico la fisionomia di un personaggio, sbattergli in faccia una foto e dire: "ecco, è fatto così". A me darebbe un fastidio incredibile, una delle cose più belle della lettura è potersi immaginare personaggi e ambiente. Il compito dell'autore è aiutare il lettore a immaginare, non soffocare la sua creatività. Perché leggere è un atto creativo, no?

Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?

Non sono capace di seguire scalette. Scrivo di getto. Poi, naturalmente, c'è tutto il lavoro di revisione e, per la pubblicazione, di editing. Non proporrei mai ai lettori un lavoro che non fosse scrupolosamente e rigorosamente rivisto. Ecco, lì viene fuori la perfezionista che sono. 

Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?

La raccolta di racconti la rivedrò senz'altro. Ci sono brani che intendo togliere e non perché li ritenga inadeguati, ma perché mi sono resa conto che forse sono stata troppo esigente. Passare da un racconto breve o brevissimo all'altro, mette a dura prova il lettore. Li avevo pubblicati, sebbene senza editing, sul mio profilo Facebook, uno per volta e senza scadenza precisa. Le persone avevano avuto tutto il tempo per metabolizzare. Questo tempo fisiologico nella pubblicazione totale non c'è e credo che abbia un po' annegato i lettori con sensazioni contrastanti. Forse sfoltire e raggruppare in linea di massima i racconti in due categorie, drammatici e leggeri, potrebbe risultare meno confuso.

Per quel che riguarda i romanzi, no, non modificherei una virgola.

Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?

Quando ancora non avevo idea di quello che va fatto dopo la parola "fine", mi sentivo contenta di aver mandato le mie storie in giro per il mondo. Adesso che sono ben consapevole del lavoro che ancora c'è da fare, mi vien da piangere... scherzo, naturalmente, ma è vero che ho imparato una lezione: il romanzo o la raccolta sono terminati solo nel giorno della pubblicazione e distribuzione, non prima.

Qual è stato il primo libro che l'ha fatta appassionare alla lettura?

Come ho detto prima, "Cime Tempestose".

Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?

Impossibile stabilirlo, i racconti sono così diversi l'uno dall'altro. Una cosa posso dirla: il personaggio di Junior è "nato" con "Work" di Rihanna in sottofondo.

Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?

Per i romanzi è stato un sogno ad ispirare il primo, per i racconti, beh, si va da una fotografia a una luce particolare sulle pendici delle colline a un brano musicale, un quadro, la Storia... non ci sono limiti.

Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?

Non mi definirei mai scrittrice, è un termine che lascio a McCarthy o Yourcenar, narratrice invece lo sento abbastanza mio. L'aspetto positivo è senz'alto poter condividere, o almeno cercare di farlo, quello che mi passa per la testa e constatare di aver suscitato sorrisi, lacrime, emozioni, semplicemente. Tutti hanno bisogno di emozioni. Il lato negativo è che bisogna impegnarsi tanto, ma veramente tanto e il tempo a disposizione è spesso molto poco. A volte ci si trova a dover scegliere tra scrivere e fare altro, è un sacrificio. 

Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?

I racconti hanno tutti personaggi diversi, difficile dirlo. In linea di massima, comunque, il mio personaggio preferito è la coprotagonista.

Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?

Non ne sarei capace, la scrittura, per me, è un atto solitario. Comunque per quel che riguarda i racconti, credo che potrei provare con Annie Proulx... ma dubito che lei vorrebbe provare con me.

Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?

Sono l'antitesi del narcisismo, anche solo pensare di invogliare qualcuno a leggere i miei testi, mi manda in crisi. Una cosa posso dire, però: divertitevi. Lasciatevi andare. Non pensate, vivete i racconti come se ve li narrassi a voce, sedute in una stanza d'inverno, con il fuoco acceso e una lunga notte davanti.

In Cammino con... Manuela Vinario