In Cammino con... Natan Tale & Laura Altamura



Benvenuti lettori e lettrici, torniamo a camminare. Oggi siamo in tre a camminare: infatti oggi siamo in compagnia di Natan Tale e Laura Altamura autori de Sconosciuti - il romanzo che non ti aspettavi, di cui potete trovare la recensione qua sul blog. Vi invito come sempre a seguire l'autore e l'autrice sui loro social (Ig: @laura_altamura_autrice e @iosononatan_ ) per eventuali aggiornamenti sulla loro attività letteraria. Concludo ringraziandoli per la loro gentilezza e disponibilità nel concedermi un'intervista 😊

Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?

L: Fin da piccola era il mio passatempo preferito, un momento mio. Poi con gli anni questa passione si è consolidata, anche se ho scritto a periodi alterni.

N: Iniziai a scrivere da ragazzino e non ho più smesso. Non credo di poter sostenere che decisi di farlo, né che qualcuno mi “mise la penna in mano”. La scrittura trovò me - e io lei.


Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo,...?

L: Di solito prediligo la sera, per ragioni di tempo. No, la musica mi deconcentra.

N: La notte è di certo il momento più propizio. Solitamente, con me ho: penna nera, fiammiferi, paglie e qualcosa da bere, di alcolico.


Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?

LN: Abbiamo redatto una scaletta per non incappare in errori grossolani o buchi di trama, poi abbiamo spaziato. Una sorta di via di mezzo tra le due cose.


Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?

L: Personalmente no, o non ancora!

N: Concordo con Laura.


Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?

L: Tanta soddisfazione, avevamo la nostra creatura fra le mani.

N: Ero contento del risultato e altresì di aver lavorato così bene con la mia “socia”.


Qual è stato il primo libro che l'ha fatta appassionare alla lettura?

L: Piccole Donne, da ragazzina, è stata la mia prima lettura realmente sentita.

N: I libri di fiabe che mi leggevano da piccolo.


Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?

L: Difficile dire, ma ad esser sincera una c’è: One way ticket (Eruption)

N: In tutta onestà, lascerei ai lettori la scelta che più gli aggrada.


Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?

L: È nato tutto per gioco, non mi sono ispirata a nessun accadimento o persona.

N: Come sempre, da fuori e dentro me.


Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?

L: La penna è uno strumento potente, una chiave che apre porte e ti fa vivere mille vite. Spesso, però, non è una professione di cui si può vivere, per lo meno non solo di quella, e quindi va coniugata con un’altra attività lavorativa, rischiando di essere relegata ai ritagli di tempo.

N: Oserei rispondere, per entrambe le cose: l’esser proprio uno scrittore.


Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?

L: A dire il vero voglio bene a tutti, a Natan un po’ di più, ma perché è il mio “socio” nella realtà!

N: Un personaggio preferito direi di non averlo. Ognuno di loro ha caratteristiche ben definite che li rende interessanti. Forse, Nara a parte, citerei il libraio - vecchietto alquanto curioso.

Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?

L: Primo Levi, per il suo vissuto.

N: Ardua scelta davvero. Pertanto, rimarrò nel presente: mi auguro di continuare a scrivere romanzi con Laura, difficile trovare tale affinità di penne; mi incuriosirebbe altresì uno scambio di versi con un poeta contemporaneo in particolare, Mario Badino, per la sua meditata intelligenza nonché bravura.

Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?

L: Un grande grazie, ai lettori o anche a chi è semplicemente curioso. Io sono di parte, ma davvero

“Sconosciuti” è una bella storia che merita di essere letta e vissuta. E grazie a te, Daniele, per la tua competenza e cortesia.

N: Sottoscrivo quanto detto da Laura.

Le ceneri dell'impero - il ladro - Riccardo Vergine

 




Titolo: Ceneri dell'impero - il ladro

Autore: Riccardo Vergine

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: autopubblicazione

Traduttore: ---

Genere: Dark fantasy

Numero di pagine: 168



La storia che andremo a seguire ha tre protagonisti principali: Sarin, un giovane ladro. Algorab, un nobile rampollo dell'impero. Ras, Adepta della fiamma e servitrice di Alkes. La storia si svolge in un impero, la cui popolazione è divisa in due classi sociali: i darje, composti da persone ricche e potenti, e i parje che invece sono poveri e senza alcuna prospettiva per il futuro. Sarin, come detto, è un giovane ladro la cui infanzia è stata tutt'altro che rosea: un padre violento e alcolizzato e la morte della madre lo hanno portato a vivere in un orfanotrofio dove ha conosciuto il suo migliore amico Gienah, anche lui abile ladro. La sua vita scorre monotona fra un borseggio e l'altro quando un giorno riceverà una proposta con un lauto compenso che però nasconderà una missione molto pericolosa e complessa: di cosa si tratterà? Algorab, invece, è un nobile che però vedrà la sua vita sconvolta dopo la morte del padre, accusato di tradimento verso l'impero e si vedrà costretto a scappare con la sorella minore Tania. Riusciranno a sfuggire alle grinfie dell'impero oppure verranno anche loro catturati? Infine Ras, una sacerdotessa che come le sue sorelle, sfila per le strade di Ahlborn durante le cerimonie o, come nel caso del padre di Algorab, durante le esecuzioni per accompagnare il condannato nel suo trapasso. Ma il futuro ha in serbo per lei un Dono: di cosa si tratterà?

Il libro, parte di una trilogia, è un intreccio di racconti e di vite che accompagna il lettore dall'inizio alla fine senza tempi morti e coprendo bene o male i vari aspetti della società che fa da sfondo al romanzo (nobiltà, religione e classi meno abbienti). Le storie che più mi hanno coinvolto sono quelle di Sarin e di Algorab, mentre quella della sacerdotessa Ras non mi ha coinvolto molto ma essendo il libro parte di una trilogia, sono certo che anche quella storia riuscirà a attirare la mia attenzione, così come gli intrecci che in questo primo romanzo sono solo accennati. In particolare mi hanno interessato le vicende della vita di Sarin che lo hanno portato a diventare ciò che è nel presente. Sicuramente leggerò anche i successivi e invito che leggerà questo romanzo a fare lo stesso, in quanto sono certo che riserverà grandi sorprese e interessanti colpi di scena.


Citazione preferita: 

Quando raggiunse la sua meta si fermo a debita distanza e si nascose in un vicolo da cui aveva una buona visuale. Villa Korn appariva come un vecchio palazzo in rovina da secoli, nonostante fossero passati pochi giorni. Quel che rimaneva dei suoi marmi erano lastre nere e sporche di fango. Il secondo piano era completamente crollato, ma il muro di cinta aveva tenuto abbastanza bene


Voto finale:

⭐⭐⭐⭐

S.K. - Isa J. Vinci





Titolo
: SK

Autore: Isa J. Vinci

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: autopubblicazione

Traduttore: ---

Genere: Rosa e Thriller

Numero di pagine: 192



Quanti di noi hanno sentito parlare di colpo di fulmine o di amore a prima vista? E voi ci credete? Beh, credo che la protagonista di questa storia risponderebbe di sì


La protagonista si chiama Lesley Sheffield, caporedattrice del New York Times e direttore della sezione di cronaca nera del giornale. Un giorno, mentre è intenta a farsi la doccia, il campanello del suo appartamento suona e, una volta aperta la porta si trova davanti una ragazza di nome Malee che si scopre essere la sua nuova vicina di casa. Ed è subito colpo di fulmine («quella donna aveva smosso qualcosa dentro di me: non so, forse era stata solo una leggera scossa ai miei ormoni addormentati, ma avrei mentito spudoratamente se avessi negato di aver provato una fitta in una certa zona del corpo»). Tra le due inizierà una relazione in cui Lesley si aprirà di più mentre Malee sarà più chiusa e evasiva. Funzionerà la loro relazione?

Parallelamente, Lesley segue un evento di cronaca nera: un serial killer, chiamato il dissanguatore, che dissangua le sue vittime, immobilizzandole e tagliando loro i polsi, "divertendosi" poi a incidere sul corpo delle vittime profondi graffiti, finendo poi il lavoro recidendo le arterie e abbandonando la vittima al suo destino, firmandosi S.K. Ma chi è questo serial killer? Verrà mai scoperto oppure continuerà a mietere vittime indisturbato?


Il romanzo è un misto fra romanzo rosa e romanzo thriller, e i due generi finiranno per fondersi fra loro quando le due storie inevitabilmente si intrecceranno. Il romanzo presenta alcuni colpi di scena, con alcuni indizi sparsi per il romanzo e che una volta giunti alla fine daranno molte risposte agli interrogativi che si sono creati nel corso del romanzo, tra cui la evasività di Malee sul suo passato o sulle ragioni del suo trasferimento. Sicuramente un buon romanzo sia per gli amanti del romance che del thriller


Citazione preferita: 


«Quando sei infelice lo sai, ma quando sei felice te ne accorgi?» Ammisi di non esserne tanto sicura. «C'è un metodo infallibile per capirlo: scrivilo» Mi dette un quadernetto, spiegandomi come fare: «Tira una riga in mezzo alla pagina; a sinistra annoterai le volte in cui piangi e a destra quelle in cui ridi. Alla fine del mese basterà fare le somme e saprai se sei una bambina felice o no. Ricordati, però, che non si bara a questo gioco: devi segnare tutto.»


Voto finale:

⭐⭐⭐⭐

Il puzzle di Dio - Laura Costantini & Loredana Falcone

 



Titolo: Il puzzle di Dio

Autore: Laura Costantini - Loredana Falcone

Anno di pubblicazione: 2014

Casa editrice: GoWare

Traduttore: ---

Genere: Thriller

Numero di pagine: 514




Come reagireste se vi dicessero che esiste un mosaico vecchio di milioni di anni, le cui tessere sono sparse per il mondo con sopra incisa la geografia terrestre dell'epoca e che diversi servizi segreti si sfidano per averne più pezzi possibili?


Nel romanzo vi sono due finoli narrativi che finiranno per incrociarsi: il primo segue le vicende strettamente legate al Puzzle di Dio, conteso principalmente fra i servizi segreti italiani e americani. Infatti, il colonnello Demedici e il maggiore Landi sono incaricati di trovare le varie tessere sparse per il mondo in modo da unirle insieme e decifrarne il misterioso messaggio. Ma anche i servizi segreti americani hanno lo stesso obbiettivo, e hanno messo in campo il loro uomo migliore, il maggiore Cayden, chiamato Mr Liberty. Le cose inizieranno a farsi interessanti quando entreranno sulla scena due donne, due custodi di due diverse tessere, che con i loro poteri aggiungeranno pepe alle vicende già di per sè pepate. Quale ruolo avranno in queste vicende? E da che parte decideranno di stare?

Il secondo filone invece vede come protagonisti due ragazzi omosessuali, Daniel e Saro. Il primo, un ragazzo mussulmano cacciato dalla sua famiglia per la sua omosessualità e con dei forti contrasti interiori con la sua religione. Il secondo invece è un ragazzo figlio di un imprenditore calabrese che non ha accettato la sua omosessualità, prendendolo come un fallimento vista la sua fama di tombeur de femme. E la religione sarà il perno che spingerà Daniel a fare scelte estreme, che avranno effetti indelebili sulla sua vita e quella di Saro.


Il romanzo, come detto, si articola in due filoni, di cui quello legato al puzzle di Dio più corposo, mentre quella di Saro e Daniel sembra fare più da contorno che altro. Nonostante ciò, anche la loro storia è molto interessante, sopratutto per il lato psicologico e sentimentale della vicenda. La tematica LGBT nella storia ha un peso non indifferente, essendo proprio l'omosessualità di Daniel a dare il la per i suoi sensi di colpa e rimorsi per l'incompatibilità fra il suo orientamento sessuale e la religione mussulmana («No, Daniel, non esiste un dio dei froci»)Per gli amanti dei misteri e dei Thriller è un'ottima lettura, così come per coloro che amano il romance essendoci anche quel lato lì nelle vicende del romanzo. E' un buon libro che sicuramente vi terrà compagnia per qualche giorno.


Citazione preferita: 


«Amore infelice. Il rimpianto per le cose che si avevano, che si sono perse e che non torneranno mai più» Un sorriso fiorì sulle labbra di Sumitra. «Se solo imparassimo a riconoscere la felicità quando l'abbaiamo fra le mani»


Voto finale:

⭐⭐⭐⭐

In cammino con... Carmela Rosella

 

Benvenuti lettori e lettrici, torniamo a camminare. Questa volta siamo in compagnia di Carmela Rosella, autrice de Non Mi Sottometto - Draghi, di cui potete trovare la recensione qua sul blog. Vi invito come sempre a seguire l'autrice sui suoi social (Ig: @scrittrice_carmelarosella ) per eventuali aggiornamenti sulla sua attività letteraria. Concludo ringraziandola per la sua gentilezza e disponibilità nel concedermi un'intervista 😊 

Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo? 


Ciao e grazie per l’opportunità! Ho sempre scritto in realtà, ricordo che da bambina avevo dei diarie poi verso i tredici\quattordici anni ho sentito l’esigenza di scrivere storie tutte mie. Successivamente poi, dopo il diploma, mi sono imbattuta in un’amica che mi ha spinto a farlo seriamente e quindi… eccomi qui.

Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo...?

Assolutamente no. Anzi, sarebbe bello se ne avessi. Scrivo solo quando ho l’ispirazione o quando lamia mente è troppo affollata da idee e fantasie! Mi piace però ascoltare la musica mentre scrivo e, in base al conteso, deve essere energica o tranquilla.

Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?

Ho un serio problema con le scalette, se non si fosse capito anche dalla domanda precedente, purtroppo per me e ripeto purtroppo, vado molto libera, salvo poi ricontrollare tutto alla fine. Quindi sì, scrivo di getto e lascio assoluta libertà ai miei protagonisti. Alle volte mi ritrovo con storie completamente stravolte.

Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?

Per quanto riguarda la mia ultima uscita, ‘Non mi sottometto – draghi’, anziché magari eliminare aggiungerei e allungherei ancora un pochino la storia. Magari raccontando qualche altro dettaglio in più sulla storia d’amore tra i due protagonisti.

Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?

Di solito le emozioni si accavallano. Parto con la soddisfazione di aver finito, quindi gioia, e poi successivamente arriva l’ansia di far conoscere il racconto e la paura che non possa piacere.

Qual è stato il primo libro che l’ha fatta appassionare alla lettura?

Ho iniziato seriamente a leggere con i racconti di Piccoli Brividi. Bellissimi. Ancora oggi ho un bellissimo ricordo.

Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?

Per ‘Non mi sottometto – Draghi’ ne ho un po’. Una potrebbe essere quella di Mahmood ‘Kobra’, per il ritmo e la forza che trasmette la canzone.

Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?

Quando scrivevo Draghi vivevo ad Udine. Questi due monelli, se così vogliamo chiamarli, mi hanno accompagnato nelle mie giornate e fatto evadere. Ho sempre voluto di scrivere di draghi e un giorno sono semplicemente apparsi. In realtà, se proprio vogliamo dirla tutta, mi ero messa al pc e avevo aperto Word solo per fare una prova con la tastiera quindi ho iniziato a scrivere qualche riga. Una mia cara amica che legge tutti i miei scritti in anteprima, mi disse che poteva essere l’inizio di una bella storia, così ho continuato. In questo modo sono nati Patrick e Stephen.

Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?

L’aspetto positivo di essere scrittori è poter far conoscere la propria storia a tutti. Al tempo stesso è assurdamente difficile farsi conoscere, soprattutto se si parte da zero.

Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?

Il mio personaggio preferito è Stephen. Il motivo è semplice, fossi stato in lui avrei mollato Patrick da una vita e sarei andato per la mia strada, nonostante la decisione del Re. Invece il nostro Drago d’acqua gli resta al fianco e alla fine è l’unico che riesce a vederlo davvero per quel che è. Prima di lui nessuno si era mai soffermato a capire il principe, mentre Stephen stando al suo fianco, in silenzio e con rispetto, è stato in grado di comprenderlo.

Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?

Ci sarebbero molti nomi da fare, quindi non voglio sbilanciarmi. Sarebbe bello un giorno poter scrivere a quattro mani, fino ad ora è l’unica esperienza che mi manca.

Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?

Per prima cosa ringrazio il blog per questa bellissima intervista e al tempo stesso ringrazio i lettori del blog per aver speso del tempo per leggermi. A chi leggerà il mio libro auguro di provare quello che ho sentito io nella stesura della storia. Amore, gioia, emozione… ma soprattutto spero non restino delusi e se così fosse possono sempre dirmelo in modo che io possa crescere ancora. Grazie mille.

Amore e Distribuzione - Dana Porter



Titolo: Amore e Distruzione

Autore: Dana Porter

Anno di pubblicazione: 2023

Casa editrice: PAV edizioni

Traduttore: ---

Genere: Rosa

Numero di pagine: 368


Spesso e volentieri le relazioni d'amore non sono rosa e fiori, con alti e bassi (spesso più bassi che alti) ed in questo romanzo ne abbiamo una perfetta trasposizione su carta. Curiosi di saperne di più? 

I protagonisti principali di questa storia sono due: Lynda, una ragazza che partecipa a feste nelle confraternite, ubriacandosi fino a non ricordari il suo nome e concedendosi a un ragazzo diverso ogni settimana. Aidan, invece, è un ragazzo che ha deciso di trasferirisi a Portland per cominciare una nuova vita e lasciarsi il passato alle spalle, un passato in cui l'alcool ha avuto un ruolo di primo piano. Entrambi i ragazzi provengono da un contesto famigliare difficile, che li ha profondamente segnati rendendoli ciò che sono ora. Inizialmente sconosciuti, si incontreranno grazie ad amicizie in comune, Cathy e Tristan, i quali hanno cercato per diverso tempo di far mettere la testa a posto a Lynda proponendogli diversi ragazzi. Inizialmente Lynda e Aidan avranno un rapporto conflittuale visto che nessuno dei due aveva intenzione di conoscere l'altro ma pian piano il loro rapporto muterà, lasciando che l'antipatia prenda il posto dell'amore. Ma, come detto prima, ogni relazione ha i suoi alti e i suoi bassi e questa relazione non fa eccezione, una relazione che porterà anche sofferenza non solo ai due protagonisti ma anche alle persone che gli stanno intorno. Riuscirà la loro relazione a sfociare nella stabilità e nell'amore eterno oppure i loro caratteri saranno talmente incompatibili da dividerli per sempre?

Il libro viene narrato direttamente dai due protagonisti, con i loro dubbi, sentimenti, emozioni ed è una scelta da me molto apprezzata, in quanto spesso si vedono i due punti di vista separatamente, capendo anche il perchè di certe scelte. Ma nel romanzo vengono toccati temi molto seri, quali la violenza sulle donne e lo stalking, che avranno ampio spazio nella seconda parte del romanzo. L'alcolismo, altro tema caldo, avrà maggior risalto nella prima parte ma continuerà ad essere in sottofondo per tutto il libro. Anche l'amicizia è un cardine del romanzo, con i diversi coprotagonisti che si alterneranno per stare vicino ai due ragazzi con la loro amicizia e il loro aiuto.
Molto apprezzati anche i personaggi, avendoli trovati molto profondi e reali. Inoltre molte situazioni mi hanno toccato, facendomi commuovere, in particolare quella di Ethan ma non vi anticipo nulla per non togliervi il gusto di leggerlo.

Citazione preferita

Sembra così calma, col la testa posata sul mio petto e il sole che rende i suoi capelli più luminosi che mai. Quand'è successo che mi sono innamorato di questi strani capelli? Quand'è successo che la mia vita ha perso il senso di esistere senza di lei? Non lo so, ma è così. Se lei ora si svegliasse e mi mandasse via dalla sua vita, so che ne morirei, seduta stante, come colpito da un fulmine.

Voto finale:

⭐⭐⭐⭐⭐



In cammino con... Erminia Iacono



Benvenuti lettori e lettrici, cominciamo l'anno camminando con un'autrice del cui libro è uscita la recensione questa settimana ( se ancora non l'avete letta correte a farlo! 😁). Sto parlando di Erminia Iacono, autrice de Il nobile e la rockabilly. Vi invito come sempre a seguire l'autrice sui suoi social (Ig: @erminia.iacono ) per eventuali aggiornamenti sulla sua attività letteraria. Concludo ringraziandola per la sua gentilezza e disponibilità nel concedermi un'intervista 😊 Ed ora, iniziamo la nostra prima camminata del 2023 👍

1. Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?


La passione per la scrittura nasce dall’infanzia. È sempre stata un mezzo di espressione sicuro per me. Cominciai, a sei anni circa, con i primi testi di alcune canzoni che avevo in mente, d’altronde è con la musica che tutto ha preso senso. Sentivo di potermi esprimere al meglio, senza alcun giudizio o opposizione. Nei temi scolastici, come è stato citato anche alla presentazione di questo romanzo, le maestre dovevano subirsi i miei testi estremamente lunghi, data la mia costante voglia di arricchire il racconto e di renderlo un po’ mio, raccomandandomi di abbreviare. È un bellissimo ricordo che conservo sempre con divertimento. La cosa che mi ha spinta a voler creare romanzi è stata la voglia e la necessità di produrre qualcosa che andasse come volessi io. È soprattutto questo il bello dei libri, secondo me. Ognuno scrive ciò che ritiene sia adatto per la sua storia, la sua versione. Va tutto come lo scrittore vuole che vada. O meglio: va tutto come ciò che sente vuole che vada.  


 2. Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo,...?


- Non ho limiti di orario, anzi, qualsiasi ora è perfetta per buttare giù qualcosa. Adoro poter essere flessibile sotto questo punto di vista. Ad esempio ‘Il Nobile e la Rockabilly’ è stato un misto tra: pausa lavoro, 03:00/04:00 del mattino, pomeriggi al mare. E, a proposito di mare, posso confermare esso sia il posto del cuore che motiva tantissimo i pensieri, quindi le mie opere. È la fonte d’ispirazione principale, aggiungerei, insieme alla musica. Le canzoni che mi trasmettono brividi ed emozioni vanno immediatamente aggiunte alla playlist che userò per un prossimo romanzo.


 3. Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?


- Essendomi stata proposta l’occasione di poter stendere un romanzo con tematica storica, potrei dire di aver seguito una scaletta su questo punto di vista. Ma, al contempo, potrei dire il contrario: perché sono anni, quelli che ho trattato, che hanno sempre riscosso in me una certa passione. Gli abiti, la musica, lo stile in generale di quei tempi sono stati unici e categorizzanti ad un’epoca che ha lasciato il segno. Soprattutto a livello storico. Perciò mi son lasciata trasportare dai pensieri e idee del momento, arrivando così a scrivere ciò che, spero, abbiate letto.


 4. Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?


- Assolutamente no. Mi spiego: sono del parere che ciò che viene scritto in un determinato momento, rispecchi quello e non potrà essere modificato, altrimenti non sarebbe più lo stesso. Dovevano essere loro i personaggi e nessun altro. Devono essere amati o odiati al contempo, proprio perché sono fatti così. Un buon libro, a parer mio, lo è solo quando riesce a lasciarti qualcosa, in negativo o positivo che sia. Perché lascia comunque un sentimento. Ed un sentimento, un’emozione, qualsiasi sensazione si provi; è il risultato di aver scritto qualcosa di buono. Solo il nulla può lasciarti perplesso, perché vale a dire non aver trasmesso alcuna impressione al lettore. Perciò spero che Nives e Thomas, insieme a tutti gli altri, vi facciano incavolare, gioire, maledire il giorno in cui avete acquistato il libro, fremere d’amore, piangere e chi più ne ha più ne metta: ma deve donarvi qualcosa. Qualsiasi. 


 5. Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?


- Tanta soddisfazione e timore allo stesso tempo. Si sa, quando tieni a qualcosa hai sempre la costante paura che vada tutto storto e tu abbia sprecato tempo e speranze inutilmente. Ma allo stesso tempo hai la ricompensa di avercela messa tutta e ti godi quell’attimo. Gli sforzi andranno sempre ripagati, non si ha la certezza del momento preciso, ma lo saranno.


 6. Qual è stato il primo libro che l'ha fatta appassionare alla lettura?


- Non è stato il libro in sé per sé, quanto il momento che si crea con un libro tra le mani e uno spazio tutto tuo dove regna pace e la mente può vagare tra i pensieri di qualcun altro. Però, se dovessi proprio nominare il titolo di un’opera che davvero rileggerei ancora e ancora è ‘Orgoglio e Pregiudizio’ di Jane Austen (citata anche nel mio romanzo).


 7. Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?


- Potrei citarne molte, forse troppe. Però aggiudico ‘Skyfall’ di Adele.


 8. Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?


- Vi sono alcuni passi del romanzo che rispecchiano situazioni, frasi e momenti specifici, alcuni anche realmente a me accaduti, perciò direi che: è semplice ispirazione di vita vissuta.


 9. Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?


- Di positivo c’è molto. Ad esempio: la possibilità di poter esprimere profondamente ciò che si prova, e alle volte è più difficile del previsto, su carta, senza poter gesticolare o limitarsi al silenzio (che, detto fra noi, è la soluzione più semplice). Potrebbe apparire come un qualcosa di negativo, ma la sensibilità che gli scrittori hanno è al di sopra della massa, occasionalmente; perciò rende il tutto positivo e raro. Per continuare: è il modo che si ha di trasmettere le proprie emozioni e i propri pensieri al lettore. Appunto, come citato poco fa, donare sentimenti. E credo che il potere di donare valga tanto. Avere la possibilità di scrivere e renderlo pubblico è un mezzo di fuga, di rifugio e soddisfazione; esserne gli artefici ancor di più. Di negativo direi che degli artisti, perché alcuni scrittori davvero hanno l’arte in sé stessi, oserei dire eccome, non vengano valorizzati come si deve. Non posso, infatti, definirmi una scrittrice di talento, né tantomeno all’altezza di…; preferisco definirmi un’aspirante di emozioni su carta.


 10. Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?


- Sicuramente Nives. Il suo carattere ribelle ma allo stesso tempo fragile mi ha caratterizzato molto in alcuni suoi aspetti. Trovo stimolante come lei creda di poter avere il comando sul mondo quando le viene privato in prima persona e da forze maggiori. Essendo essa la protagonista ho avuto la possibilità di immergermi, nella sua vita perché, almeno io, quando comincio a scrivere mi lascio trascinare da ciò che viene fuori. Molte volte, appunto quando non si ha una scaletta ben precisa, ci sono attimi in cui è il personaggio a dirigere te; come se prendesse sembianze umane e tu resti lì a guardare cosa succede. Non so come spiegarlo, so solo che è davvero fantastico.


 11. Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?


- Come già appuntato, il libro che rileggerei all’infinito è stato scritto da Jane Austen: perciò sceglierei lei. Ha un’anima davvero molto interessante che regala nuove sfumature nei suoi romanzi ogni qualvolta li si rileggano. E il suo talento nello scrivere romanzi che possano essere anche paragonati attuali, per diverse situazioni, fa di lei una scrittrice fantastica. Questo, almeno, è quello che ha lasciato e dona a me.


 12. Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?


- Innanzitutto un grazie di cuore. Spero davvero che possa lasciare il segno in ognuno di voi. Ci terrei tanto, più che altro, ad invogliare coloro che stanno leggendo queste parole a sognare. Si deve sognare: sempre! Perché sognare ci rende liberi e la libertà felici. Siamo anime che meritano di esserlo, e spero tanto che possiate scrivermi di avercela fatta. Vi voglio bene, anime. Grazie a voi e a Daniele per avermi permesso questa breve intervista! Vi abbraccio

I nobile e la rockabilly - Erminia Iacono




Titolo
: Il nobile e la Rockabilly


Autore: Erminia Iacono

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: Pubme

Traduttore: ---

Genere: Romanzo rosa

Numero di pagine: 166

Secondo voi, ci sono barriere che possono impedire ad un amore di sbocciare? Oppure l'amore ha anche i suoi limiti? Questa potrebbe essere una domanda adatta per questo romanzo.

 

I protagonisti di questo romanzo sono due: Nives Jonson, una ragazza dallo stile rockabilly con un caratterino piuttosto peperino e Thomas William Bailey, un nobile. Le vicende cominciano con il padre di Nives che, a causa di problemi economici, si vede costretto a vendere il negozio, il tutto ad insaputa della figlia che ovviamente non la prenderà bene. Ed infatti, quando il misterioso compratore giungerà al negozio gliene faranno di ogni sorta. Ma chi è questo compratore? Ovviamente il secondo protagonista, che riuscirà nonostante un'iniziale titubanza, a convincere la ragazza a vendere con l'assicurazione di essere anche lei a dirigere la nuova attività. Ma tra i due inizierà a nascere qualcosa, inizialmente osteggiato dalla ragazza. Riuscirà Thomas a rubare il cuore della ragazza oppure la distanza sociale fra loro rovinerà tutto?

 

Il romanzo è molto scorrevole e molto interessante è la storia che vi è dietro alla ragazza e alla sua famiglia, storia da lei stessa raccontata. Anche la storia d'amore fra i due è ben costruita e coinvolgente. L'unica cosa è che il finale mi ha lasciato con un interrogativo che, probabilmente a causa mia, non ha trovato risposta. 

 

Un buon Romance, che allieterà le vostre giornate e che vi farà viaggiare negli anni 50. Se invece non amate il romance, temo che questo romanzo non vi farà battere il cuore, ma mai dire mai.

 

Citazione preferita: 

 

Fin quando si parla di sentimenti e cuore, posso ancora tenere il gioco; ma quando ad essere tirata in ballo è l'anima, quella non sente ragioni. E' il punto più delicato, fragile e prezioso che un essere umano possa avere. L'anima è colei che si ha ma si preferirebbe non avere. Quella maledetta che ci fa divenire osì deboli, privi di forze e facilmente limpidi agli occhi degli altri. Ci mostriamo, quando le diamo modo di averla vinta, in un modo totalmente diverso. Siamo puri, innocenti e tremendamente caduchi nel ristabilirci. Essa, per quanto bella, è anche un pericolo. Offire il privilegio di mostrarla ad un altro essere umano è considerato mortale, perchè ormai, scoperte le nostre carte, siamo facilmente individuabili e distruttibili da chi ci vuole a terra

 

Voto finale:

⭐⭐⭐⭐

In Cammino con... Manuela Vinario