Trieste 1974 - Massimiliano Stefani

 Titolo: Trieste 1974

Autore: Massimiliano Stefani

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: Infinito Edizioni

Traduttore: ---

Genere: romanzo storico

Le vicende del romanzo si svolgono in una Trieste multietnica degli anni settanta, pervasa da tensioni politiche e sociali. Nel corso della storia seguiremo le vicende di alcuni ragazzi che vivono in questa Trieste:
Ruggero ( «i suoi diciannove anni, la barba incipiente sulle guance e sul mento, il fatto che guidasse già l’automobile. Ma certamente, oltre a questo, era anche un bel ragazzo: alto, muscoloso, i capelli  folti, scuri e ricci, lo sguardo fiero. Ed era simpatico.»), una ragazzo italiano appartenente ad un gruppo neofascista della zona. Maja («così
giovane e fresca, di appena quindici anni. Tutta acqua e sapone, non
usava trucchi, non si smaltava nemmeno le unghie. Capelli neri come la pece, lunghi, ondulati. Occhi grandi e scuri come due bacoli e labbra carnose, ma ancora con un tratto infantile.»), una ragazza appartenente alla minoranza slovena. Sasa, il fratello minore di Maja e Lorenzo, un ragazzo omosessuale e molto chiuso.
Nel testo vi sono molte tematiche trattate, dalla discriminazione verso le minoranze etniche (quella slovena, nel caso specifico), dalle ideologie politiche estremiste (il neofascismo) alla discriminazione sessuale (l'omosessualità di Lorenzo). Nel testo fa anche una comparsata Pier Paolo Pasolini che, sebbene non sia uno dei protagonisti troverà il suo spazio nelle vicende del romanzo. 

Ho molto apprezzato come sono stati tratteggiati i personaggi, soprattutto nella loro evoluzione durante la storia ed in particolare ho molto apprezzato quello di Ruggero, che a mio giudizio è stato uno di quelli più difficili per il protagonista ma anche uno di quelli più incisivi, in particolare dal punto di vista psicologico, avendo lui fatto un percorso di introspezione che lo ha portato a fare scelte molto coraggiose vista la sua situazione di partenza.

É un testo che ho inizialmente approcciato con un po' di titubanza viste le tematiche trattate ma che mi ha senza dubbio coinvolto nelle vicende e nei protagonisti, portandomi ad apprezzarlo pagina dopo pagina. Pertanto lo consiglio senza ombra di dubbio!

Citazione preferita:

Tuttavia, c’era qualcosa che la tratteneva e le impediva di sciogliersi davanti a Ruggero. Non era orgoglio, ma piuttosto un gusto sottile, quasi perverso, che la spingeva a diffidare di tutto ciò che all’apparenza sembrava troppo semplice. Forse l’idea, trasmessale dal sangue dei suoi avi, che la felicità debba essere conquistata con la lotta e il sacrificio, percorrendo vie tortuose e complicate. Soltanto ciò che si conquista ha un valore, non ciò che si ottiene con facilità. La soddisfazione che Maja riusciva a provare quando la sua amica Ilaria le mostrava come “tutto in realtà fosse semplice” – persino rubare un rossetto ai grandi magazzini – era per lei soltanto momentanea, inebriante come una droga. Quel fugace benessere, l’abbondonarsi all’attimo di un’illusoria felicità, d’un tratto scompariva dentro di lei, in un battito di ciglia, con la stessa velocità con la quale si era manifestato. E al suo posto rimaneva la consapevolezza amara che nella vita occorre scegliere la via più difficile.

Voto finale: ⭐⭐⭐⭐ 

L'alba del cuore - Alessia Servidei

 Titolo: L'alba del cuore

Autore: Alessia Servidei

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: autopubblicazione

Traduttore: ---

Genere: romanzo rosa

La protagonista di questo romanzo rosa è Isa, una ragazza che fa fatica a lasciarsi andare all'amore, per paura di soffrire, chiudendosi in se stessa e il proprio cuore agli altri, e rifugiandosi nelle chat di incontri. Il libro comincia con la nostra protagonista che, intenta a leggere un libro, viene presa di mira da una serie di bulli della sua scuola, prima deridendola, poi provocandola e infine picchiandola. Ma la cosa non finisce qua, infatti gli atti di bullismo continuano anche in classe, nella totale indifferenza dei compagni e degli stessi insegnanti, che con omertà chiudono entrambi gli occhi dinanzi a questi eventi. Oltre a questi tristi eventi, anche la situazione famigliare non è delle migliori, cosa che influenzerà la sua vita. 

Ma all'improvviso ecco che uno spiraglio di luce entra nella sua vita: in una delle chat di incontri che ho menzionato prima incontra un ragazzo, Tony, che le propone di incontrarsi ed è da quel incontro che la loro relazione ha inizio, prima a distanza e poi con una convivenza che porterà a galla molte problematiche, che sfoceranno nella rottura della relazione poco prima del matrimonio («Guardai il mio riflesso: è questa la vita che vuoi Isa? É questa la vita che meriti? La risposta arrivò chiara e limpida come se fosse stato qualcun altro a parlare al posto mio. NO!»).

Dopo questa brutta esperienza, una nuova fase della sua vita iniziò, con l'arrivo di un gatto (Terry) che sarà al suo fianco nei momenti più difficili, dove tornerà a bazzicare le chat di incontri, uscendo con diversi ragazzi. Troverà la persona giusta o sarà destinata a mantenere il suo cuore rinchiuso in un freddo iceberg per paura di soffrire nuovamente?

Vi sono anche altri personaggi che saranno protagonisti del romanzo: Eleonora («Sempre bellissima con i suoi capelli biondi, lunghi fino alle spalle, i suoi meravigliosi occhioni azzurri che le davano un'aria principesca»), amica della nostra protagonista anche lei vittima di una relazione tossica con un ragazzo estremamente geloso e che sarà anch'essa al fianco di Isa quando lei ne avrà bisogno. Christian («era un ragazzo di altri tempi. Solamente venticinquenne ma con la testa di un uomo e con dei desideri molto chiari: trovare la ragazza dei propri sogni») un collega di lavoro milanese che era rimasto accanto ad Isa nel periodo della rottura con il suo ragazzo.

Ho molto apprezzato gli intermezzi fra i vari capitoli, che facevano da trait d'union fra le varie parti e la scrittura l'ho trovata piuttosto fluida e scorrevole. Per gli amanti del romanzo rosa, lettura consigliata senza ombra di dubbio!

Citazione preferita: 
Alla fine, ero scappata a soli ventitré anni con l'illusione di poter avere una vita diversa, migliore. Credevo che andando via i miei problemi, o semplicemente il mio dolore, non sarebbero stati in grado di seguirmi. Quanto mi sbagliavo. Avevo poi capito che la malinconia che mi portavo dentro non era dovuta al posto in cui mi trovavo, ma alle persone che avevo, purtroppo, incontrato e che avevano fatto parte della mia vita.


Voto finale: ⭐⭐⭐⭐



In cammino con... Anna Lorenzi, Lele Corvi e Ignazio

Come di consueto, ci tengo a ringraziare l'autrice Anna Lorenzi e il disegnatore Lele Corvi per la disponibilità dimostratami per questa intervista. Potete trovare la recensione del loro libro qua sul blog ( La storia di Ignazio il cane che arriva dallo spazio ). Inoltre, vi invito a seguire entrambi sui loro profili social: Anna Lorenzi ( @Anna_annina19 su instagram , annina19 su twitter e Anna Annina Lorenzi su Facebook ) e Lele Corvi ( @Lele.corvi su instagram , Lele Corvi su twitter e Lele Corvi su Facebook ). Ma non indugiamo oltre e iniziamo questa camminata con loro!


1) Quando avete deciso di iniziare, rispettivamente, a scrivere / disegnare e cosa vi ha spinto a farlo?

Anna: Non credo di poter sostenere di aver deciso di iniziare a scrivere, l’ho sempre fatto fin da piccola. Credo che il motivo sia la voglia, quasi una necessità, delle volte, di esprimermi e comunicare, di narrare e descrivere ciò che vedo e percepisco fuori e dentro me.

Lele: Non ricordo. Lo faccio da quando ero piccolo. Forse la voglia di esprimermi con il disegno.

2) Avete abitudini quando lavorate ai vostri progetti: orario, musica, luogo...?

Lele: Sono piuttosto abitudinario. Forse dovuto a lavori precedenti. Quindi tendo a dedicarmi al lavoro dalle 8:00 alle 19:00 con pausa nelle ore centrali, ma lavorando specialmente su illustrazioni e vignette la testa, anche se le mani non sono impegnate a disegnare, continua il suo lavoro anche oltre a questi orari.

Anna: Anch’io sono MOLTO abitudinaria, ma non ho dei veri e propri “riti” quando lavoro ai miei testi. Scrivo meglio di sera, di notte, ma mi capita non di rado di farlo anche nel pomeriggio. Sicuramente, accendo sempre qualche sigaretta di troppo (sì, lo so, pessima questa come abitudine!) e, dopo un certo orario, una birretta fresca non ci sta mai male.

3) Per la realizzazione del libro avete seguito una scaletta o la storia è nata di getto?

Anna: Per quanto riguardo il testo, una via di mezzo, direi. La maggior parte di ciò che scrivo, che siano racconti, romanzi brevi o poesie, nasce di getto; per lavori più articolati di solito ho un’idea generale di cosa vorrei ottenere come risultato finale, magari già un inizio e una fine in testa e/o un messaggio, e poi lascio che le vicende prendano una loro via man mano che si sviluppano. Per quanto riguarda Ignazio, c’è stato anche il discorso “libro - anche - per bambini”, quindi ho dovuto prestare particolare attenzione a questo aspetto per l’utilizzo del linguaggio, come descrivere certe situazioni e via dicendo.

Lele: Posso parlare delle vignette: come per gli altri lavori, analizzo il testo, la situazione e cerco di coglierne l’essenza per poi trasformarla in una battuta, una situazione magari divertente, ma che non snaturi il fatto descritto. Ovviamente mettendoci all’interno il mio modo di vedere le cose e il mio pensiero.

4) Cosa avete provato una volta terminato il lavoro?

Lele: Soddisfazione.

Anna: Sì, soddisfazione anch’io, sicuramente. Sia per come siamo riusciti a rendere l’intero progetto nel concreto, sia per l’aver collaborato, per la prima volta, con un professionista e una persona come Lele Corvi e, come sempre, con la mia fantastica traduttrice, Starleen K. Meyer, che ha tramutato splendidamente le parole mie e di Lele in inglese per l’edizione estera e quella bilingue (“The Story of Ace, The Dog That Comes From Space”). A loro va sempre un mio enorme “grazie!”.

5) Qual è stato il primo libro che vi ha fatto appassionare alla lettura?

Anna: Non saprei. Forse Pinocchio che leggevo con mio padre alla domenica mattina.

Lele: Anche in questo caso non ricordo. Forse un fumetto e in questo caso probabilmente è stato Topolino. Oggi leggo molto ma, sembrerà strano, cose slegate dal mondo del fumetto. 

6) Se doveste associare una canzone alla storia di Ignazio, quale sarebbe?

Lele: Bella domanda. Forse nessuna. Assocerei magari un genere: il jazz. Che, anche se non lo amo particolarmente, mi ha sempre dato la sensazione di libertà di espressione.

Anna: Già, bella domanda! Vediamo... Beh, citando Ignazio e dedicandola a lui, forse “Sei un mito” di Pezzali?

7) Dove o da chi avete trovato l'ispirazione per questo libro?

Lele: Anche in questo caso la domanda è più diretta ad Anna, essendo lei l’autrice delle vicende che coinvolgono Ignazio. Dal mio punto di vista, oltre all’aspetto di Ignazio, direi che l’ispirazione delle vignette sono stati proprio i racconti che Anna mi ha sottoposto.

Anna: Sicuramente e come sempre, in primis, dalla mia vita, dalle mie esperienze (cani inclusi!). Poi, come accenno sulla quarta di copertina, avevo voglia di dedicarmi a qualcosa di diverso rispetto alle mie solite pubblicazioni, qualcosa che potesse essere apprezzato sia dai grandi che dai più piccoli, che facesse sì riflettere ma anche sorridere. 

8) Quali sono, secondo voi, gli aspetti positivi e negativi dell'essere una scrittrice / un disegnatore?

Anna: Il primo aspetto positivo che mi viene in mente è, forse, quello di avere la possibilità di “giocare” con le parole per esprimere ciò che si vuol trasmettere in diversi modi; il secondo è sicuramente quello di riuscire ad “arrivare” ai lettori, strappandogli un sorriso, un pensiero, un attimo di svago o riflessione... (sperando di farlo davvero!). Aspetto negativi... forse “la giungla” in cui ti devi addentrare per far parte di questo mondo e, soprattutto per chi si autopubblica per scelta come me, il doversi occupare, in un modo o nell’altro, anche di tanti aspetti come per esempio la promozione.

Lele: Aspetti negativi: non ci sono orari e si è sempre coinvolti nel flusso creativo. Aspetti positivi: non ci sono orari e si è sempre coinvolti nel flusso creativo.

9) Nel protagonista, Ignazio, c'è qualcosa di vostro dal punto di vista caratteriale? 

Anna: C’è più di qualcosa, c’è davvero tanto. 

Lele: Forse l’osservazione che fa degli altri e quindi anche di sé stesso.

10) Avete piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il vostro libro?

Lele: Raccontate! Con qualsiasi mezzo. A parole, con la musica, con la danza, con il disegno… Le modalità di espressione sono tantissime e vanno ben oltre al semplice scambio di battute o con le modalità che, per esempio si hanno, sui social.

Anna: Sottoscrivo quanto detto da Lele e mi permetterei anche di aggiungere: supportate l’arte! Quella che vi piace, in qualunque forma, in qualunque modo e da chiunque venga prodotta. Indagate, approfondite, non fermatevi alle apparenze: ci sono interi pianeti là fuori che meritano di essere scoperti.


In Cammino con... Manuela Vinario