Off danzando ai margini del lato oscuro - Anna Lorenzi

 


Titolo: OFF - danzando ai margini del lato oscuro


Autore: Anna Lorenzi


Anno di pubblicazione: 2022


Casa editrice: autopubblicazione


Traduttore: Starleen K. Meyer (Serie di libri: Some Call It Poetry).


Genere: poesia


Numero di pagine: 130



Questa raccolta di poesie è il terzo volume della serie "Qualcuno le chiama poesie" (le altre due raccolte sono The Microscope e The Roller coaster)


Qua non vi sono protagonisti in senso stretto, in quanto i veri protagonisti sono i sentimenti, che vengono impresse su carta (spesso di getto, come vi è scritto in calce a molte poesie) dall'autrice. Nelle pagine di questo libro trovano spazio molti spunti di riflessioni, dal valore dell'amicizia («Si avvisano i naviganti, i lettori e i passanti che - tra queste pagine - l'amicizia è considerata una forma di amore»), sul reale significato della verità («Dove mai si nasconde la genuina Verità? Chiedo io, adesso, in questa folle realtà») e la forza di non arrendersi mai («sogna, non ti preoccupare, lascia il tuo animo leggero, chiudi gli occhi lentamente e mentre il giorno muore, tu continua sempre a sorridere, ti prego. A sorridere di cuore»). Ma da queste poesie traspare anche una tristezza e una malinconia di fondo, che aleggia per tutto il libro.


Ammetto che ho trovato spiazzante questo genere (essendo il mio primo approccio alla poesia, se escludiamo quelle studiate a scuola) e ammetto che prima di fare questa recensione ho riletto il libro per poter ripercorrere il volume con una consapevolezza diversa e in modo molto più ponderato e molte cose mi sono risultate più chiare ed è questo il mio consiglio per chi desidererà approcciarsi a questo volume. Se la prima volta non lo comprenderete appieno, dategli una prima, una seconda anche una terza possibilità e vedrete che si aprirà a voi come ha fatto con me.


Ovviamente se non amate la poesia, non leggetelo. Ma se siete curiosi di esplorare un genere nuovo allora dovete dare un'occasione a questo libro, ma fatelo senza pregiudizi. Solo voi e il libro.


Citazione preferita:


Vittime e carnefici

Tuttologi e sapienti

Verità e menzogna


Menzogna


Chi siete voi per giudicare

Se in fondo non conoscete

Con chi avete a che fare?


Voto finale:


⭐⭐⭐⭐


Siero Nero - Matteo Lorenzi



Titolo
Siero Nero

Autore Matteo Lorenzi

Anno di pubblicazione 2020

Casa editrice Publistampa

Traduttore ---

Genere Narrativa

Numero di pagine 536


Tutti, anche il sottoscritto che di musica ne sa poco o nulla, ha incrociato nella sua vita una o più canzoni che sono rimaste nel nostro cuore. Ed è la musica uno dei cardini di questo libro, nel quale seguiremo l'autore (Matteo Lorenzi, detto Kabra) nella sua sfera privata ma soprattutto professionale.

La storia nel romanzo viene narrata su due piani temporali diversi: il primo, che segue Matteo dalla sua infanzia fino al presente, nel quale descrive principalmente il suo avvicinamento alla musica grazie alla sua famiglia e il suo percorso musicale fino al successo. Il secondo invece si svolge nel presente, quando dopo un incidente durante l'ultimo concento (di cui, all'inizio, non sappiamo nulla) Matteo cerca di ricomporre il puzzle di ciò che è successo in quella tragica serata. Nel romanzo, traspare il lato più umano del cantante, che soffre per gli amori giovanili, per lutti di persone a lui vicine, per gli intoppi e gli screzi che inevitabilmente si creano in un gruppo musicale e per la sete di fama che in certi ambienti spesso emerge prepotentemente. Ed è su quest'ultimo punto che l'autore pone un forte accento («quel siero nero cominciava a penetrare in maniera subdola dentro me... un siero nero pece, un qualcosa che avrebbe inevitabilmente inquinato la mia fermezza, anche se non me ne rendevo ancora conto»), ricordando ai lettori che nella vita ci sono cose più importanti del successo, spesso solo temporaneo, e che nel seguire ciecamente il successo rischiamo di distruggere tutto ciò che abbiamo di caro intorno a noi.

Del romanzo ho apprezzato l'alternarsi dei due scenari temporali che, secondo me, davano respiro al lettore mantenendolo però alta la curiosità di sapere cosa è successo in quella famosa serata, invogliando dunque il lettore a proseguire. Anche l'inframezzare le canzoni è una aggiunta interessante alla storia sebbene, personalmente, abbia trovato queste canzoni come delle pause forzate dalla lettura. Una cosa che ho apprezzato è un messaggio, che non so se ho colto solo io, del vedere la musica come una forma di poesia e che, come essa, può arrivare diritta al cuore delle persone.

Consiglio questo libro in primis agli amanti della musica, che troveranno pane per i loro denti con la citazione di numerosi cantanti e gruppi musicali. Inoltre, sebbene non sia propriamente una autobiografia, in quanto come detto dall'autore stesso mescola realtà e fantasia, lo consiglio agli amanti del genere in quanto ricalca piuttosto bene questo genere.

Citazione preferita

La musica è la cura. La musica è sempre la cura per ogni dolore, per ogni clamore, per riempire un silenzio o per silenziare un rumore assordante dentro di noi.

Voto finale

⭐⭐⭐⭐


In cammino con... Paolo Domenico Montaldo




Ciao lettori e lettrici, oggi la nostra camminata
sarà in compagnia di un autore del cui libro ho fatto la recensione domenica scorsa. Come sempre desidero ringraziare l'autore per la sua cortesia e la sua disponibilità a concedermi un'intervista. Purtroppo l'autore non ha profili social ma per chi volesse seguire i suoi lavori e le sue iniziative potete fare riferimento al profilo social della sua casa editrice Yowras Editrice ( @yowrascultura). Es ora, senza indugi, il cominciamo a camminare con Paolo Domenico Montaldo!

Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?

Non si decide di scrivere. Lo si fa perché non se ne può fare a meno. La spinta arriva da quello che fai, che ami fare, e le parole escono da sole, fino alla fine della storia. Poi si ricomincia.

Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo,...?

Si scrive sempre, anche quando non lo si fa. Bisogna avere un cassetto dentro la propria testa nel quale mettere le idee, i pensieri, e quello che ti viene in mente quando non stai scrivendo. Un taccuino aiuta molto.

Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?

Le storie nascono sempre da un'idea, da un pensiero che viene inseguito fino a gettare le basi, ideare un'embrione di storia che poi prende forma, e allora bisogna cominciare a metterla giù. Prima stesura, rilettura, seconda stesura, affinamento, e via così, poi arriva l'editor che fa il suo mestiere, ma questo fa parte del gioco. Del resto Stephen King dice che scrivere è umano, ma editare è divino. E ha ragione.

Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?

I personaggi nascono perché hanno una ragione d'essere, e non rinnegherei mai un personaggio, ma chi scrive vuole sempre migliorare qualcosa. Chi scrive è un artigiano che vuole sempre dare ancora un colpo di pialla o di vernice, per fare più bello quello che fa, ma poi bisogna saper dire basta, altrimenti...

Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?

La fine del primo è stata emozionante, anche perché non sapevo cosa sarebbe successo poi, se piaceva o meno. Gli altri, la fine degli altri miei libri, sono state più rivolte alla parte tecnica, alla parte della storia, alle emozioni che poteva dare. E' comunque sempre emozionante arrivare alla fine.

Qual è stato il primo libro che l'ha fatta appassionare alla lettura?

I tre moschettieri, edizione integrale della trilogia, che conteneva anche “Vent'anni dopo”, e “Il visconte di Bragelonne”. Un tomo da 1400 pagine che ho divorato attorno ai dieci anni. Ho capito cosa poteva essere la lettura e cosa sarebbe potuta diventare la scrittura.

Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?

Se parliamo di “Spia”, la seconda avventura di Padre Jean Leon, direi che Brassens e la sua poetica maledetta potrebbe essere una bella soluzione, un accostamento ardito.

Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?

Sempre parlando di “Spia”, devo dire che la figura di Mata Hari mi ha sempre affascinato, e infilare alcuni pezzi della sua vita dentro una storia che mi apparteneva mi è piaciuto molto.

Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?

Per amor di precisione, scrittore o scrittrice, è quella persona che la storia ha riconosciuto come tale. Gli altri, me compreso, sono persone che scrivono delle cose, dei pensieri, delle storie che la storia facilmente non ricorderà, e questo è un fatto. Gli aspetti negativi ci sono perché scrivere è un mestiere, e se lo vuoi fare, lo devi fare bene, e ci devi mettere l'anima, le mani, il cervello, sudore, lacrime e sangue. Questo è scrivere.

Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?

Nella saga di padre Jean Leon i personaggi si susseguono e si alternano. Qualcuno è scomparso, altri ritornano. Il protagonista, il frate francescano francese, è un po' quello che vorrei essere io: un uomo con molti dubbi e una fede incrollabile, spinto dalla curiosità e dal desiderio di conoscenza, uno studioso di oscuri misteri tra storia e leggenda, un uomo attorniato da amici fidati.

Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?

Alessandro Manzoni. E' stato uno dei più grandi autori della storia. Avrei solo da imparare. E' una scrittura sempre perfetta, mai una sbavatura, tutto quadra, non ci sono vuoti scenici, non ci sono porte non chiuse. Nei suoi romanzi, e cito anche “La colonna infame” perché “I promessi posi non è il suo solo romanzo”, c'è tutto quello che serve. Un romanzo a quattro mani con lui sarebbe l'occasione di imparare a scrivere, finalmente.

Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?

Spesso ci chiediamo cosa leggere. Me lo chiedo anch'io, e sovente mi slancio verso autori che non conosco, anche del passato più o meno recente. Scoprire qualcosa di nuovo è nelle mie corde ed è sempre affascinante. Non lo so cosa potrete trovare nei miei libri. Io li scrivo per divertirmi e per fare sì che chi legge possa pensare, e divertirsi. Il resto è nelle vostre mani.

Spia - Paolo Domenico Montaldo

 


Titolo: Spia

Autore: Paolo Domenico Montaldo

Anno di pubblicazione: 2020

Casa editrice: Yowras editrice

Traduttore: ---

Genere: Narrativa

Numero di pagine: 358




Tutti abbiamo sentito parlare di Mata Hari, questa famosa spia e danzatrice olandese che ha fatto storia. Ecco, e se avesse celato parte di un mistero tutt'oggi ancora irrisolto?


Le danze, scusate il gioco di parole, si aprono con Mata Hari che, ormai conscia della sua prossima fucilazione, rivive i suoi ultimi istanti di vita e a cosa l'ha portata a quella situazione. Dopo di che, seguiremo giuda durante il suo tradimento e il suo (tardivo) pentimento. Infine ci sposteremo ai giorni nostri per conoscere i nostri protagonisti, Padre Jean Leon e Padre Anselmo. Il romanzo poi seguirà due linee temporali e narrative, quella di Mata Hari nei primi anni del novecento e quella dei nostri protagonisti negli anni duemila. I nostri due protagonisti, ormai esperti detective (una sorta di Sherlock Holmes e Watson moderni) avranno fra le mani un mistero antichissimo: che fine hanno fatto i trenta denari che giuda ebbe come ricompensa per il suo tradimento? E perchè sono così importanti, dato che anche i discendenti di Hitler vogliono metterci le mani sopra? Con simpatica ironia e ilarità, salteremo fra i due piani temporali per scoprire insieme ai nostri detective clericali la soluzione a questo mistero.


Ho apprezzato il doppio binario temporale e narrativo che si sussegue durante il romanzo e in particolare l'apparire dello scrittore durante i fatti, per narrare avvenimenti, piccole curiosità o approfondimenti vari che alleggeriscono (e perchè no, danno spunti di approfondimento ai lettori più curiosi e interessati).


Per gli appassionati di storia, di misteri e di dietrologie varie (essendo coinvolto anche il Vaticano nelle storie narrate) troveranno di che soddisfarsi facendosi anche sane risate con i protagonisti. Se invece non digerite questi generi, forse questo libro non fa per voi ma potreste comunque provare per vedere se i protagonisti e la penna dell'autore riescono a rapirvi.


Citazione preferita:


Ci sono cose come l'amicizia vera, forte e intensa, che nessun avvenimento umano potrà mai scalfire o cambiare. Non possiamo sapere quali sentimenti sono presenti in quelli che vogliono farci restare vivi ogni costo, e quali invece sono nel cuore di chi sta per lasciare questo mondo. Non possiamo neanche essere sicuri che questo mondo lo si lasci sul serio, e forse è proprio così: questo mondo non lo si lascia mai. Ognuno di noi sopravvive nei cuori degli altri, nei ricordi belli e in quelli difficili da dimenticare. Possono passare giorni, non importa quanti, ma il ricordo delle persone che non ci sono più non ci abbandona mai, in nessun caso. E' il nostro modo di avere una speranza di rivederli, e di essere noi stessi vivi con loro, anche dopo la nostra morte


Voto finale:

⭐⭐⭐⭐


In Cammino con... Manuela Vinario