L'orto fascista - Ernesto Masina

 Titolo: L'orto fascista

 Autore: Ernesto Masina (Libia 1935)

Anno di pubblicazione: 2013

Casa editrice: Pietro macchione editore

Traduttrice: ---

Genere: Narrativa contemporanea

Ci troviamo in Val Camonica durante la seconda guerra mondiale, durante l'occupazione tedesca del nord Italia. Nello specifico ci troviamo a Breno, in provincia di Brescia. In questo piccolo paese l'arrivo di un gruppo di sei militari tedeschi porterà scompiglio e diversi malumori nella popolazione locale, portando alcuni di essi ad organizzare un piccolo attentato per dare una lezione agli odiati invasori («Russì, così non si può andare avanti, siamo diventati tutti delle signorine. Capisci, se i tedeschi tengono in scacco tutto un paese, tutta una valle... E noi non facciamo niente. Cacciamo giù tutto come se fosse naturale. A quelli dobbiamo dare una lezione»). Ma le cose non andranno per il verso giusto e i protagonisti si troveranno coinvolti in situazione tragicomiche. E a questo clima eversivo non rimarranno esenti neanche i bambini, anch'essi in questo clima rivoluzionario. 


I protagonisti che si alterneranno sono molti, appartenenti ad ambo gli schieramenti:

• La signora Lucia, insegnante del paese e moglie del podestà del luogo (Benvenuto Bertoli)

• Don Pompeo, sacerdote della parrocchia di Breno filofascista, che usa le confessioni dei parrocchiani e le chiacchere in paese come fonti per denunce alla polizia fascista (OVRA)

• Il signor Temperini, farmacista del luogo con la fama di essere un donnaiolo 

• Russì, un uomo che viveva prettamente sui monti e che scendeva in paese molto di rado per approvvigionarsi di beni e che, a causa della perdita di suo fratello durante il primo conflitto mondiale, ce l'ha a morte con i tedeschi

• Martin Bascià, un uomo arrivato in paese insieme alla zia che, raccogliendo metallo, carta e vetro a Breno e nel circondario è riuscito a crearsi una piccola fortuna

• Franz, un bottegaio tedesco che, a causa del conflitto, si è trovato a svolgere lo Sturmführer e copre la carica di Hauptmann Reserve Comandante del presidio tedesco di Breno.

Il mio personaggio preferito, che non ho citato in precedenza, è Don Arlocchi («Don Arlocchi stava togliendosi i paramenti pregustando il ritorno nella sua povera casa, dove avrebbe però trovato un caffellatte ben caldo., con i biscotti che la sua vecchia perpetua gli preparava freschi ogni due giorni. Era il momento migliore di tutta la giornata e quel piccolo peccato di gola si ripeteva tutte le mattine alle sette, perché lui, da anni, era stato incaricato di officiare la prima messa.»). Il vice parroco si troverà, suo malgrado, coinvolto nelle vicende tragicomiche che seguiranno l'attentato e che ne sottolineeranno l'estrema umanità e semplicità del personaggio che nonostante si trovi davanti ad una situazione mai affrontata cercherà di trovare una quadra per, come si dice, salvare capra e cavoli. E' questa semplicità, unita agli sforzi che farà per trovare una soluzione, che mi ha fatto amare questo personaggio.

Il libro è un interessante romanzo storico che, nonostante abbia come sfondo la guerra, riesce ad essere a tratti anche comico e che riesce a regalare qualche ora di leggerezza al lettore. I personaggi, tutti ben descritti e caratterizzati, li ho trovati molti realistici con i loro pregi e le loro difetti. Nonostante sia un romanzo d'esordio, è scritto molto bene e lo consiglio a tutti coloro che vogliono una bella storia da leggere nel fine settimana o alla sera prima di coricarsi per rilassarsi un po'.

Citazione preferita (SPOILER ALLERT!): 

Quando l'autocarro ritornò sulla piazza, l'autista la trovò occupata da centinaia di persone. Uomini e donne di tutte le età, immobili, in silenzio. Non erano venuti ad assistere alla partenza del nemico sconfitto, ma per un atto di pietà verso il suicida. Rispetto che forse solo gli italiani hanno verso la morte, chiunque essa abbia colpito.

Voto finale: ⭐⭐⭐⭐⭐

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