La casa delle belle addormentate - Kawabata Yasunari

 Titolo: La casa delle belle addormentate (tit. originale: Nemureru bijo)

Autore: Kawabata Yasunari (Osaka 14 giugno 1899 - Zushi 16 aprile 1972)

Anno di pubblicazione: 2020 (prima pubblicazione 1961)

Casa editrice: Mondadori

Traduttore: Mario Teti

Genere: Narrativa contemporanea


Questo romanzo, pubblicato inizialmente a puntate fra il 1960 e il 1961 e poi pubblicato in un unico volume nello stesso anno è ambientato in Giappone. Il protagonista di questo romanzo è Eguchi, un uomo oltre la sessantina che su consiglio di un suo amico visita un'abitazione nella quale si può passare una notte con delle ragazze che dormono (probabilmente fortemente narcotizzate oppure drogate). Questa attività, se di attività si può parlare, è rivolta ad una clientela di una certa età e con un certo tenore di vita (come supporrà lo stesso protagonista «e si poteva supporre che quei vecchi fossero persone arrivate, non dei falliti») che vogliono, dormendo con queste donne, lasciarsi andare al pianto e al rimorso per ciò che di male hanno compiuto nella loro vita e di ciò che invece non hanno ottenuto senza la paura di essere giudicati («stringendosi al petto le nude bellezze, versavano lacrime fredde, si abbandonavano al pianto e quand'anche urlassero, le ragazze non ne sapevano nulla, non si svegliavano neppure. I vecchi così non dovevano provare vergogna o umiliazione. Si pentivano e si rattristavano in completa libertà»). Infatti ne le ragazze (che non sapranno mai con chi hanno giaciuto durante la notte)  ne gli stessi anziani sanno nulla gli uni degli altri, garantendo in tal modo l'anonimato di entrambi.

Il nostro protagonista, all'inizio intenzionato a non ripetere l'esperienza, nel corso delle notti che trascorrerà con le ragazze, farà una sorta di percorso di purificazione e riappacificazione con se stesso e ogni ragazza sbloccherà un suo vecchio ricordo legato alla sua vita passata. 
Cercherà anche di svegliare una delle ragazze spinto dalla curiosità di infrangere uno dei tabù (non svegliare le ragazze, appunto) e di farsi dare maggiori informazioni sulle ragazze, su come venivano addormentate incontrando però le resistenze e i cambi tattici di argomento. 

L'uso, nel romanzo, delle ragazze per sbloccare diversi ricordi nella memoria del protagonista mi è piaciuto molto e mi ha ricordato molto un altro romanzo dell'autore ( Il suono della montagna ) nel quale veniva utilizzato un sistema analogo però legato a odori, suoni e immagini specifiche.

Il testo, relativamente breve, si legge in una serata ed è molto scorrevole sebbene non abbia apprezzato molto il finale aperto che, sebbene permetta al lettore di farsi una sua idea su come si comporterà il protagonista, mi ha dato la sensazione di un romanzo troncato e mai terminato.

Nonostante il finale da me non apprezzato, consiglio sicuramente questo romanzo a tutti per trascorrere una serata in compagnia di questo breve romanzo che sicuramente vi rapirà.

Citazione preferita: Nulla pareva a Eguchi bello quanto il viso di una giovane donna addormentata, di un sonno senza sogni. La si poteva definire la più dolce consolazione di questo mondo. Nessuna donna, per quanto bella, può nascondere gli anni nel sonno. E anche se non è bella, è quello il momento in cui il suo viso è più piacevole

Voto finale: ⭐⭐⭐⭐ 

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