In cammino con... Oriana Turus

Bentrovati lettori e lettrici, oggi la nostra camminata sarà in compagnia di una scrittrice di un romance ( ma non solo ) che ho avuto il piacere di recensire sul mio blog. Sto parlando di Oriana Turus con La parte nascosta di me. Vi invito a seguirla sui suoi canali social per non perdervi nessun aggiornamento sulla sua attività. Ed ora, infiliamo le scarpe e cominciamo a camminare con Oriana Turus!



Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?


Ho sempre avuto qualcosa da dire, ma l’ho sempre tenuta nascosta. La scrittura è da sempre la mia valvola di sfogo, il mio voler raccontare qualcosa anche se la gente crede di non aver bisogno delle mie parole. Nessuno mi ha mai davvero spinto a farlo ma c’è chi mi sostiene e chi crede in me.


Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo,...?


Vivo nella perenne confusione per cui, quando scrivo, ho bisogno di silenzio assoluto ma non posso dire sia un’abitudine perché non riesco a essere costante. Orario e luogo non hanno importanza perché scrivo dove e quando capita.


Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?


Ho provato a seguire una scaletta, ma poi la storia ha preso una direzione completamente diversa e io ho assecondato il flusso di pensieri.


Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?


Di questo romanzo terrei tutto. È il romanzo di cui vado più fiera ma mi piacerebbe venisse proposto e letto di più.


Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?


Ogni romanzo lascia un vuoto dopo la parola fine. Questo non fa eccezione.


Qual è stato il primo libro che l'ha fatta appassionare alla lettura?


Piccole donne.


Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?


“I wanna be sedated” dei Ramones. La considero la colonna sonora del libro.


Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?


Da Joe Wicks, body builder e insegnante di educazione fisica inglese. Durante il lockdown seguivo le sue video lezioni e tra un esercizio e l’altro ho avuto l’idea per un personaggio che nella mia testa sapevo doveva essere insegnante di pilates o yoga. Da lì è nata Chiara, la trama e il resto è venuto da sé.

Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?


Di positivo c’è che la fantasia non ha limiti. Puoi decidere di far vivere avventure a chiunque tu voglia. Di negativo c’è che quello editoriale è un mondo molto difficile.


Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?


Uno su tutti, Will. Il migliore amico del protagonista, il grillo parlante, quello che resta in secondo piano ma è fondamentale per la riuscita della storia. Lo adoro anche se parlo troppo poco di lui. Devo rifarmi.


Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?


Ci sono troppi autori con cui mi piacerebbe collaborare per un romanzo. È difficile scegliere.


Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?


Fate un po’ di passaparola. È la salvezza di noi autori emergenti.

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