Benvenuti lettori e lettrici, torniamo a camminare. Oggi siamo in tre a camminare: infatti oggi siamo in compagnia di Natan Tale e Laura Altamura autori de Sconosciuti - il romanzo che non ti aspettavi, di cui potete trovare la recensione qua sul blog. Vi invito come sempre a seguire l'autore e l'autrice sui loro social (Ig: @laura_altamura_autrice e @iosononatan_ ) per eventuali aggiornamenti sulla loro attività letteraria. Concludo ringraziandoli per la loro gentilezza e disponibilità nel concedermi un'intervista 😊
Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?
L: Fin da piccola era il mio passatempo preferito, un momento mio. Poi con gli anni questa passione si è consolidata, anche se ho scritto a periodi alterni.
N: Iniziai a scrivere da ragazzino e non ho più smesso. Non credo di poter sostenere che decisi di farlo, né che qualcuno mi “mise la penna in mano”. La scrittura trovò me - e io lei.
Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo,...?
L: Di solito prediligo la sera, per ragioni di tempo. No, la musica mi deconcentra.
N: La notte è di certo il momento più propizio. Solitamente, con me ho: penna nera, fiammiferi, paglie e qualcosa da bere, di alcolico.
Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?
LN: Abbiamo redatto una scaletta per non incappare in errori grossolani o buchi di trama, poi abbiamo spaziato. Una sorta di via di mezzo tra le due cose.
Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?
L: Personalmente no, o non ancora!
N: Concordo con Laura.
Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?
L: Tanta soddisfazione, avevamo la nostra creatura fra le mani.
N: Ero contento del risultato e altresì di aver lavorato così bene con la mia “socia”.
Qual è stato il primo libro che l'ha fatta appassionare alla lettura?
L: Piccole Donne, da ragazzina, è stata la mia prima lettura realmente sentita.
N: I libri di fiabe che mi leggevano da piccolo.
Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?
L: Difficile dire, ma ad esser sincera una c’è: One way ticket (Eruption)
N: In tutta onestà, lascerei ai lettori la scelta che più gli aggrada.
Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?
L: È nato tutto per gioco, non mi sono ispirata a nessun accadimento o persona.
N: Come sempre, da fuori e dentro me.
Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?
L: La penna è uno strumento potente, una chiave che apre porte e ti fa vivere mille vite. Spesso, però, non è una professione di cui si può vivere, per lo meno non solo di quella, e quindi va coniugata con un’altra attività lavorativa, rischiando di essere relegata ai ritagli di tempo.
N: Oserei rispondere, per entrambe le cose: l’esser proprio uno scrittore.
Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?
L: A dire il vero voglio bene a tutti, a Natan un po’ di più, ma perché è il mio “socio” nella realtà!
N: Un personaggio preferito direi di non averlo. Ognuno di loro ha caratteristiche ben definite che li rende interessanti. Forse, Nara a parte, citerei il libraio - vecchietto alquanto curioso.
Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?
L: Primo Levi, per il suo vissuto.
N: Ardua scelta davvero. Pertanto, rimarrò nel presente: mi auguro di continuare a scrivere romanzi con Laura, difficile trovare tale affinità di penne; mi incuriosirebbe altresì uno scambio di versi con un poeta contemporaneo in particolare, Mario Badino, per la sua meditata intelligenza nonché bravura.
Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?
L: Un grande grazie, ai lettori o anche a chi è semplicemente curioso. Io sono di parte, ma davvero
“Sconosciuti” è una bella storia che merita di essere letta e vissuta. E grazie a te, Daniele, per la tua competenza e cortesia.
N: Sottoscrivo quanto detto da Laura.
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