In Cammino con... Vincenzo Pastore

Benvenuti lettori e lettrici, torniamo a camminare. Questa volta siamo in compagnia di Vincenzo Pastore, autore di Ed era notte di cui troverete presto la recensione qua sul blog. Vi invito come sempre a seguire l'autore sui suoi social (Ig: @vince_82_2 ) per eventuali aggiornamenti sulla sua attività letteraria. Concludo ringraziandolo per la sua gentilezza e disponibilità nel concedermi un'intervista 😊 



Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?


Qualche anno fa, nel 2018. Il mio primo racconto, Adriatica’98, è del 2020. Ho iniziato a scrivere come conseguenza alla passione per la lettura e sotto la spinta di un libro, Diario di Scuola di Pennac, che ho trovato molto vicino alla mia esperienza. Come l’Autore, anch’io sono insegnante. 


Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo,...?


Solitamente scrivo nel pomeriggio o a sera, quando sbrigo le mie faccende familiari, dopo una buona lettura. Non c’è un luogo preciso, ma spesso mi metto comodo sul divano. Non ascolto musica ma la musica ispira i miei lavori. 


Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?


Scrivo di getto. Sono uno che segue il flusso dei pensieri.


Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?


Si tutto può essere migliorato. Ad esempio ho intenzione di riprendere il mio primo racconto e farne un romanzo, perché il mio personaggio è un po’ passivo nell’evolversi degli eventi. Per capirci, mancano le sue riflessioni. 


Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?


È sempre bello portare a termine il lavoro. Si prova anche trepidazione e un senso di incertezza sulla reazione che la gente avrà quando lo leggerà. 


Qual è stato il primo libro che lmetta appassionare alla lettura?


Forse il Nome della Rosa di Eco, la mia prima vera lettura non imposta dalla scuola. 


Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?


Pur essendo un libro legato al mondo della religiosità, direi Map of Problematique dei Muse. 


Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?


Sicuramente dall’esperienza di fede personale e dalla fatica che il cristianesimo sta facendo in questo determinato periodo storico.


Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?


Bella domanda. L’aspetto positivo è quello di incontrare, attraverso le proprie parole, la gente e di lasciare qualcosa nei loro cuori o condividere stesse impressioni o situazioni. Eccesiva competitività e ambizione potrebbero essere gli aspetti negativi dello scrittore, anche se finora ho trovato autori, emergenti come me, con i quali ci si da la mano. 

Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?


Sono affezionato al buon Soldato Schvejk perché, nella sua goffaggine e inettitudine, riesce sempre a cavarsela. 


Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?


Mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa con Enrico Brizzi o com Irvine Welsh. 


Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?


Intanto un saluto affettuoso ai lettori del blog che hanno potuto leggere questa mia esperienza e che hanno avuto modo di conoscermi . Se mai dovessero leggere il mio libro e che lo possano trovare interessante e sorprendente perché, aldilà dell’aspetto religioso che permea la storia, si troveranno davanti ad un vero e proprio romanzo

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