Due Occhi azzurri - Thomas Hardy

Titolo: Due occhi azzurri (tit. originale: A pair of blue eyes)

Autore: Thomas Hardy (Upper Bockhampton 2 giugno 1840 - Dorchester 11 gennaio 1928)

Anno di pubblicazione: 1873

Casa editrice: Fazi editore

Traduttrice: Maria Felicita Melchiorri

Genere: Narrativa classica

Terzo romanzo dello scrittore e poeta britannico e primo pubblicato a nome suo. Il romanzo, ambientato nel XIX secolo in Inghilterra, vede come protagonista la giovane Elfride, figlia unica del pastore Swancourt che copre la parrocchia di Endelstow. La storia sarà incentrata sulle travagliate vicende amorose della giovane donna, che porteranno sofferenze ai diversi personaggi che si susseguiranno nel corso del romanzo e che porteranno i lettori più sensibili a commuoversi e a empatizzare con un personaggio piuttosto che un altro e perfino a detestarne alcuni.

I personaggi principali, a mio modo di vedere sono 3: Elfride Swancourt di cui ho parlato prima, Stephen Smith giovane architetto di Londra che sarà inviato sul posto per occuparsi del restauro della torre e della navata centrale della chiesa locale e Henry Knight, critico e saggista londinese che si recherà, su invito, a casa del pastore Swancourt. Altri personaggi faranno da contorno e da completamento alla storia, tra i quali possiamo citare i coniugi Smith, la vedova Jethway e la famiglia Luxlellian. Molti dei personaggi della vicenda mostreranno, attraverso il loro comportamenti e modi di pensare, la mentalità del tempo vista dalle diverse classi sociali e che sicuramente danno un'interessante scorcio sulla società dell'epoca.

Ho trovato il romanzo molto scorrevole e interessante, sebbene a lungo andare il comportamento della protagonista mi ha leggermente infastidito nel suo essere molto altalenante e infantile nei suoi atteggiamenti. Sono convinto che, con questo romanzo, l'autore abbia voluto dimostrare come certe azioni, decisioni e modi di pensare possano incrinare e alla lunga avvelenare e distruggere i rapporti affettivi fra le persone e sicuramente il suo modo di vedere è condivisibile. Ritengo che questo romanzo sia un'ottima lettura per chi si vuole approcciare all'autore.

Citazione preferita:

Il fatto ch'io usi parole banali non deve farle supporre che ch'io pensi solo pensieri banali. La mia povera scorta di parole è come un numero limitato di forme grezze in cui devo gettare tutto il mio materiale, buono e cattivo. E la novità o la delicatezza della sostanza va spesso perduta nella volgare banalità della forma.

Voto finale: ⭐⭐⭐⭐⭐

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