In cammino con... Stefania Enne

Prima di iniziare questa intervista, ritengo doveroso ringraziare l'autrice (Stefania Enne, @stefania_enne su Instagram) sia per la copia digitale del suo romanzo (di cui potete trovare la recensione qua sul blog, Cronache di Luce - volume primo) sia per avermi concesso questa camminata con lei. Ed ora, cominciamo a passeggiare con lei, buona lettura!

1. Quando hai deciso di iniziare a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Ho deciso di scrivere il mio primo romanzo, Il sottile filo che ci unisce, durante la pandemia, precisamente durante il primo lock down. Stare in casa tutto il giorno mi spinse a darmi da fare in modo da rendere le mie giornate piene e fruttuose. Dopo le tante soddisfazioni avute dal mio primo romanzo e dopo aver capito quanto mi divertisse scrivere, ho deciso di pubblicarne un secondo. Ecco come è nato Cronache di luce.

2. Hai qualche abitudine durante la stesura dei romanzi (orari, musica, luoghi,...)?

Durante la stesura di un manoscritto ho bisogno di silenzio assoluto, quindi niente musica, televisione o altre cose che mi possano distrarre. Preferisco scrivere la mattina, ma non ho degli orari fissi. Per non perdere l’ispirazione cerco di scrivere almeno qualche pagina tutti i giorni.

3. Quando scrivi segui una scaletta decisa a priori o costruisci la storia man mano che scrivi?

Seguo una scaletta, anche se spesso gli eventi prendono una piega totalmente diversa da come li avevo immaginati ed impostati. A volte ho come la sensazione che siano i personaggi ad indicarmi la via e a suggerirmi come far procedere la storia mentre la sto scrivendo.

4. Cosa provi una volta terminato il romanzo?

Per prima cosa soddisfazione per il traguardo raggiunto, poi sollievo, perché in fondo anche scrivere richiede tante energia e concentrazione, ed infine anche un po’ di tristezza al pensiero di dover abbandonare i protagonisti delle mie storie dopo essermi affezionata a loro così tanto. Mi riferisco ovviamente al mio primo romanzo che è autoconclusivo. Cronache di Luce è una saga quindi per ora il mio è solo un arrivederci.

5. Quale è stato il primo libro che hai letto?

Non ricordo esattamente qual è stato il primo libro che ho letto. Sicuramente con il tempo mi sono appassionata soprattutto al genere fantasy e a quello romance. Meglio ancora se questi due generi convivono nello stesso romanzo.

6. Nel romanzo parli anche di pietra filosofale. Harry Potter ha avuto una qualche influenza su questa cosa o sulla nascita del romanzo?

Non posso negarlo, adoro Harry Potter, quindi sì, sono stata influenzata anche da questa saga. Tuttavia in Cronache di Luce ho voluto inserire riferimenti anche ad altre opere che i lettori più attenti avranno sicuramente colto.

7. Come sai, il personaggio che preferisco è che più ho apprezzato è quello del principe Ezra. Tu ne hai uno preferito o a cui sei più legata?

Quando creo i protagonisti dei miei romanzi cerco di mettere in ciascuno di loro una caratteristica che me li faccia amare indistintamente. Questo mi impedisce in un certo senso di riuscire a scegliere il mio preferito. È successo anche con Cronache di Luce.

8. Se dovessi associare al tuo libro una canzone, quale sarebbe?

Oddio, proprio non saprei come rispondere a questa domanda. Non penso mai alla musica da poter associare a ciò che scrivo anche perché non ne ascolto durante la stesura. 

9. Hai piacere di dire qualcosa a chi leggerà l'intervista o ai tuoi futuri lettori?

Sicuramente mi sento di ringraziare tutti coloro i quali compreranno e leggeranno i miei romanzi, spendendo tempo e denaro per il mio lavoro e dandomi fiducia. Ci tengo ad aggiungere che per me i feedback dei lettori sono fondamentali. Ovviamente sono ben accetti i complimenti, ma accetto anche le critiche che mi servono per crescere e migliorare come autrice.

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