In cammino con... Anna Lorenzi, Lele Corvi e Ignazio

Come di consueto, ci tengo a ringraziare l'autrice Anna Lorenzi e il disegnatore Lele Corvi per la disponibilità dimostratami per questa intervista. Potete trovare la recensione del loro libro qua sul blog ( La storia di Ignazio il cane che arriva dallo spazio ). Inoltre, vi invito a seguire entrambi sui loro profili social: Anna Lorenzi ( @Anna_annina19 su instagram , annina19 su twitter e Anna Annina Lorenzi su Facebook ) e Lele Corvi ( @Lele.corvi su instagram , Lele Corvi su twitter e Lele Corvi su Facebook ). Ma non indugiamo oltre e iniziamo questa camminata con loro!


1) Quando avete deciso di iniziare, rispettivamente, a scrivere / disegnare e cosa vi ha spinto a farlo?

Anna: Non credo di poter sostenere di aver deciso di iniziare a scrivere, l’ho sempre fatto fin da piccola. Credo che il motivo sia la voglia, quasi una necessità, delle volte, di esprimermi e comunicare, di narrare e descrivere ciò che vedo e percepisco fuori e dentro me.

Lele: Non ricordo. Lo faccio da quando ero piccolo. Forse la voglia di esprimermi con il disegno.

2) Avete abitudini quando lavorate ai vostri progetti: orario, musica, luogo...?

Lele: Sono piuttosto abitudinario. Forse dovuto a lavori precedenti. Quindi tendo a dedicarmi al lavoro dalle 8:00 alle 19:00 con pausa nelle ore centrali, ma lavorando specialmente su illustrazioni e vignette la testa, anche se le mani non sono impegnate a disegnare, continua il suo lavoro anche oltre a questi orari.

Anna: Anch’io sono MOLTO abitudinaria, ma non ho dei veri e propri “riti” quando lavoro ai miei testi. Scrivo meglio di sera, di notte, ma mi capita non di rado di farlo anche nel pomeriggio. Sicuramente, accendo sempre qualche sigaretta di troppo (sì, lo so, pessima questa come abitudine!) e, dopo un certo orario, una birretta fresca non ci sta mai male.

3) Per la realizzazione del libro avete seguito una scaletta o la storia è nata di getto?

Anna: Per quanto riguardo il testo, una via di mezzo, direi. La maggior parte di ciò che scrivo, che siano racconti, romanzi brevi o poesie, nasce di getto; per lavori più articolati di solito ho un’idea generale di cosa vorrei ottenere come risultato finale, magari già un inizio e una fine in testa e/o un messaggio, e poi lascio che le vicende prendano una loro via man mano che si sviluppano. Per quanto riguarda Ignazio, c’è stato anche il discorso “libro - anche - per bambini”, quindi ho dovuto prestare particolare attenzione a questo aspetto per l’utilizzo del linguaggio, come descrivere certe situazioni e via dicendo.

Lele: Posso parlare delle vignette: come per gli altri lavori, analizzo il testo, la situazione e cerco di coglierne l’essenza per poi trasformarla in una battuta, una situazione magari divertente, ma che non snaturi il fatto descritto. Ovviamente mettendoci all’interno il mio modo di vedere le cose e il mio pensiero.

4) Cosa avete provato una volta terminato il lavoro?

Lele: Soddisfazione.

Anna: Sì, soddisfazione anch’io, sicuramente. Sia per come siamo riusciti a rendere l’intero progetto nel concreto, sia per l’aver collaborato, per la prima volta, con un professionista e una persona come Lele Corvi e, come sempre, con la mia fantastica traduttrice, Starleen K. Meyer, che ha tramutato splendidamente le parole mie e di Lele in inglese per l’edizione estera e quella bilingue (“The Story of Ace, The Dog That Comes From Space”). A loro va sempre un mio enorme “grazie!”.

5) Qual è stato il primo libro che vi ha fatto appassionare alla lettura?

Anna: Non saprei. Forse Pinocchio che leggevo con mio padre alla domenica mattina.

Lele: Anche in questo caso non ricordo. Forse un fumetto e in questo caso probabilmente è stato Topolino. Oggi leggo molto ma, sembrerà strano, cose slegate dal mondo del fumetto. 

6) Se doveste associare una canzone alla storia di Ignazio, quale sarebbe?

Lele: Bella domanda. Forse nessuna. Assocerei magari un genere: il jazz. Che, anche se non lo amo particolarmente, mi ha sempre dato la sensazione di libertà di espressione.

Anna: Già, bella domanda! Vediamo... Beh, citando Ignazio e dedicandola a lui, forse “Sei un mito” di Pezzali?

7) Dove o da chi avete trovato l'ispirazione per questo libro?

Lele: Anche in questo caso la domanda è più diretta ad Anna, essendo lei l’autrice delle vicende che coinvolgono Ignazio. Dal mio punto di vista, oltre all’aspetto di Ignazio, direi che l’ispirazione delle vignette sono stati proprio i racconti che Anna mi ha sottoposto.

Anna: Sicuramente e come sempre, in primis, dalla mia vita, dalle mie esperienze (cani inclusi!). Poi, come accenno sulla quarta di copertina, avevo voglia di dedicarmi a qualcosa di diverso rispetto alle mie solite pubblicazioni, qualcosa che potesse essere apprezzato sia dai grandi che dai più piccoli, che facesse sì riflettere ma anche sorridere. 

8) Quali sono, secondo voi, gli aspetti positivi e negativi dell'essere una scrittrice / un disegnatore?

Anna: Il primo aspetto positivo che mi viene in mente è, forse, quello di avere la possibilità di “giocare” con le parole per esprimere ciò che si vuol trasmettere in diversi modi; il secondo è sicuramente quello di riuscire ad “arrivare” ai lettori, strappandogli un sorriso, un pensiero, un attimo di svago o riflessione... (sperando di farlo davvero!). Aspetto negativi... forse “la giungla” in cui ti devi addentrare per far parte di questo mondo e, soprattutto per chi si autopubblica per scelta come me, il doversi occupare, in un modo o nell’altro, anche di tanti aspetti come per esempio la promozione.

Lele: Aspetti negativi: non ci sono orari e si è sempre coinvolti nel flusso creativo. Aspetti positivi: non ci sono orari e si è sempre coinvolti nel flusso creativo.

9) Nel protagonista, Ignazio, c'è qualcosa di vostro dal punto di vista caratteriale? 

Anna: C’è più di qualcosa, c’è davvero tanto. 

Lele: Forse l’osservazione che fa degli altri e quindi anche di sé stesso.

10) Avete piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il vostro libro?

Lele: Raccontate! Con qualsiasi mezzo. A parole, con la musica, con la danza, con il disegno… Le modalità di espressione sono tantissime e vanno ben oltre al semplice scambio di battute o con le modalità che, per esempio si hanno, sui social.

Anna: Sottoscrivo quanto detto da Lele e mi permetterei anche di aggiungere: supportate l’arte! Quella che vi piace, in qualunque forma, in qualunque modo e da chiunque venga prodotta. Indagate, approfondite, non fermatevi alle apparenze: ci sono interi pianeti là fuori che meritano di essere scoperti.


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