Benvenuti lettori e lettrici, torniamo a camminare. Questa volta siamo in compagnia di Carmela Rosella, autrice de Non Mi Sottometto - Draghi, di cui potete trovare la recensione qua sul blog. Vi invito come sempre a seguire l'autrice sui suoi social (Ig: @scrittrice_carmelarosella ) per eventuali aggiornamenti sulla sua attività letteraria. Concludo ringraziandola per la sua gentilezza e disponibilità nel concedermi un'intervista 😊
Quando ha deciso di iniziare a scrivere e cosa o chi l'ha spinto a farlo?
Ciao e grazie per l’opportunità! Ho sempre scritto in realtà, ricordo che da bambina avevo dei diarie poi verso i tredici\quattordici anni ho sentito l’esigenza di scrivere storie tutte mie. Successivamente poi, dopo il diploma, mi sono imbattuta in un’amica che mi ha spinto a farlo seriamente e quindi… eccomi qui.
Ha abitudini durante la stesura dei suoi libri: orario, musica, luogo...?
Assolutamente no. Anzi, sarebbe bello se ne avessi. Scrivo solo quando ho l’ispirazione o quando lamia mente è troppo affollata da idee e fantasie! Mi piace però ascoltare la musica mentre scrivo e, in base al conteso, deve essere energica o tranquilla.
Scrivendo ha seguito una scaletta o ha scritto la storia di getto?
Ho un serio problema con le scalette, se non si fosse capito anche dalla domanda precedente, purtroppo per me e ripeto purtroppo, vado molto libera, salvo poi ricontrollare tutto alla fine. Quindi sì, scrivo di getto e lascio assoluta libertà ai miei protagonisti. Alle volte mi ritrovo con storie completamente stravolte.
Ci sono delle parti del romanzo o dei personaggi che, col senno di poi, modificherebbe o eliminerebbe del tutto? E perché?
Per quanto riguarda la mia ultima uscita, ‘Non mi sottometto – draghi’, anziché magari eliminare aggiungerei e allungherei ancora un pochino la storia. Magari raccontando qualche altro dettaglio in più sulla storia d’amore tra i due protagonisti.
Cosa ha provato una volta terminato il romanzo?
Di solito le emozioni si accavallano. Parto con la soddisfazione di aver finito, quindi gioia, e poi successivamente arriva l’ansia di far conoscere il racconto e la paura che non possa piacere.
Qual è stato il primo libro che l’ha fatta appassionare alla lettura?
Ho iniziato seriamente a leggere con i racconti di Piccoli Brividi. Bellissimi. Ancora oggi ho un bellissimo ricordo.
Se dovesse associare una canzone al suo libro, quale sarebbe?
Per ‘Non mi sottometto – Draghi’ ne ho un po’. Una potrebbe essere quella di Mahmood ‘Kobra’, per il ritmo e la forza che trasmette la canzone.
Dove o da chi ha trovato l'ispirazione per questo libro?
Quando scrivevo Draghi vivevo ad Udine. Questi due monelli, se così vogliamo chiamarli, mi hanno accompagnato nelle mie giornate e fatto evadere. Ho sempre voluto di scrivere di draghi e un giorno sono semplicemente apparsi. In realtà, se proprio vogliamo dirla tutta, mi ero messa al pc e avevo aperto Word solo per fare una prova con la tastiera quindi ho iniziato a scrivere qualche riga. Una mia cara amica che legge tutti i miei scritti in anteprima, mi disse che poteva essere l’inizio di una bella storia, così ho continuato. In questo modo sono nati Patrick e Stephen.
Quali sono, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell'essere uno scrittore?
L’aspetto positivo di essere scrittori è poter far conoscere la propria storia a tutti. Al tempo stesso è assurdamente difficile farsi conoscere, soprattutto se si parte da zero.
Qual è, se ne ha uno, il suo personaggio preferito del libro? E perché?
Il mio personaggio preferito è Stephen. Il motivo è semplice, fossi stato in lui avrei mollato Patrick da una vita e sarei andato per la mia strada, nonostante la decisione del Re. Invece il nostro Drago d’acqua gli resta al fianco e alla fine è l’unico che riesce a vederlo davvero per quel che è. Prima di lui nessuno si era mai soffermato a capire il principe, mentre Stephen stando al suo fianco, in silenzio e con rispetto, è stato in grado di comprenderlo.
Se avesse l'opportunità di scrivere un romanzo a quattro mani con un qualsiasi autore, del presente o del passato, quale sarebbe e perché?
Ci sarebbero molti nomi da fare, quindi non voglio sbilanciarmi. Sarebbe bello un giorno poter scrivere a quattro mani, fino ad ora è l’unica esperienza che mi manca.
Ha piacere di dire qualcosa ai lettori del blog e in genere a chi leggerà il suo libro?
Per prima cosa ringrazio il blog per questa bellissima intervista e al tempo stesso ringrazio i lettori del blog per aver speso del tempo per leggermi. A chi leggerà il mio libro auguro di provare quello che ho sentito io nella stesura della storia. Amore, gioia, emozione… ma soprattutto spero non restino delusi e se così fosse possono sempre dirmelo in modo che io possa crescere ancora. Grazie mille.
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